"Vittoria non è pronta, l'incontro con Parolisi la danneggerà"

TERAMO. E' un caso che non trova la quadratura quello di Melania Rea, la giovane mamma di Somma Vesuviana uccisa efferatamente a coltellate nel bosco di Ripe di Civitella, nel Teramano. Nonostante le analisi su pollini, terriccio, Dna, telefonini, hard-disk di computer, la chiusura delle indagini, non sono così vicine.

Le indagini continuano, il caporalmaggiore dell'Esercito, Salvatore Parolisi, rimane in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere.

Intanto Parolisi potrà incontrare la figlia Vittoria. La piccola, 2 anni compiuti lo scorso ottobre, è stata affidata temporaneamente ai nonni materni che, attraverso il loro legale, protestano per la decisione: «Vittoria non è pronta, questo incontro la danneggia ». L’incontro in carcere avverrà lunedì prossimo. Ad anticiparlo è la trasmissione di Rai tre «Chi l’ha visto?».

L'opinione pubblica è sempre più divisa fra chi sostiene la colpevolezza del caporalmaggiore, e chi invece sostiene la responsabilità di una terza misteriosa persona.

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