BARI. “Sul problema legato alla stabilizzazione di personale medico e paramedico si continua a non decidere.
Questo problema in Puglia non trova ancora soluzioni concrete. Il tutto nonostante la nota diffusa dall’ex assessore regionale, Tommaso Fiore, il 21 dicembre 2011, con la quale si sollecitavano i direttori generali delle Asl, date le ragioni di grande interesse pubblico di far fronte ad esigenze istituzionali urgenti a garanzia dei livelli essenziali di assistenza sanitaria e di continuità dell’azione amministrativa, a valutare la possibilità di deflazionare il contenzioso generato mediante l’utilizzo di apposite procedure conciliative.
Tali procedure rappresentavano per ambo le parti un punto d’incontro in cui si sanciva la rinunzia da parte dei dipendenti al risarcimento danni e alle spese legali maturate a fronte del loro reintegro a tempo indeterminato nelle rispettive Asl di appartenenza. Questa decisione prendeva corpo a seguito di una prima sentenza emessa dal Giudice del Lavoro di Trani e trovava conferma in altri casi. La procedura è stata oggi informalmente sospesa generando nuove preoccupazioni e tensioni. Uno stato di disagio che condiziona la vita professionale, personale e familiare dei tanti dipendenti coinvolti oltre a penalizzare l’intero sistema sanitario pugliese. E’ assurdo e ingiustificabile quanto accaduto.
La sentenza della Corte Costituzionale n. 42 del 2011 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3, comma 40, della Legge Regionale 40 del 2007. E’ notorio che una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale statuisce soltanto per il futuro e non per il passato facendo salvi quindi i diritti acquisiti, pertanto l’illegittimità costituzionale di una norma di legge non si estende ai rapporti esauriti.
Tutto questo significa che l’assessorato regionale alla sanità deve immediatamente riprendere il cammino delle procedure conciliative onde evitare il collasso del sistema sanitario regionale sia sotto il profilo economico-finanziario che sotto il profilo dei servizi essenziali.
E’ questo l’unico vero risarcimento a vantaggio di professionalità della nostra regione ingiustamente mortificate in tutti questi anni”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale Pdl, Giovanni Alfarano.
Questo problema in Puglia non trova ancora soluzioni concrete. Il tutto nonostante la nota diffusa dall’ex assessore regionale, Tommaso Fiore, il 21 dicembre 2011, con la quale si sollecitavano i direttori generali delle Asl, date le ragioni di grande interesse pubblico di far fronte ad esigenze istituzionali urgenti a garanzia dei livelli essenziali di assistenza sanitaria e di continuità dell’azione amministrativa, a valutare la possibilità di deflazionare il contenzioso generato mediante l’utilizzo di apposite procedure conciliative.
Tali procedure rappresentavano per ambo le parti un punto d’incontro in cui si sanciva la rinunzia da parte dei dipendenti al risarcimento danni e alle spese legali maturate a fronte del loro reintegro a tempo indeterminato nelle rispettive Asl di appartenenza. Questa decisione prendeva corpo a seguito di una prima sentenza emessa dal Giudice del Lavoro di Trani e trovava conferma in altri casi. La procedura è stata oggi informalmente sospesa generando nuove preoccupazioni e tensioni. Uno stato di disagio che condiziona la vita professionale, personale e familiare dei tanti dipendenti coinvolti oltre a penalizzare l’intero sistema sanitario pugliese. E’ assurdo e ingiustificabile quanto accaduto.
La sentenza della Corte Costituzionale n. 42 del 2011 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3, comma 40, della Legge Regionale 40 del 2007. E’ notorio che una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale statuisce soltanto per il futuro e non per il passato facendo salvi quindi i diritti acquisiti, pertanto l’illegittimità costituzionale di una norma di legge non si estende ai rapporti esauriti.
Tutto questo significa che l’assessorato regionale alla sanità deve immediatamente riprendere il cammino delle procedure conciliative onde evitare il collasso del sistema sanitario regionale sia sotto il profilo economico-finanziario che sotto il profilo dei servizi essenziali.
E’ questo l’unico vero risarcimento a vantaggio di professionalità della nostra regione ingiustamente mortificate in tutti questi anni”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale Pdl, Giovanni Alfarano.