BARI. Per la serie capita anche questo: un errore del giudice delle indagini preliminari, ieri a Bari, ha fatto saltare il processo ai 45 extracomunitari ospiti del Centro accoglienza richiedenti asilo del capoluogo pugliese, protagonisti della rivolta del primo agosto scorso.
Ieri e' stata celebrata la prima udienza davanti al giudice monocratico del Tribunale di Bari, Clara Rita Goffredo, ma il processo e' stato immediatamente bloccato e annullato perche' competente a giudicare per quei tipi di reati contestati non e' il giudice monocratico bensi' quello collegiale. Adesso gli atti dovranno tornare al gip che dovra' nuovamente rinviare a giudizio gli indagati.
Circa duecento immigrati scatenarono una guerriglia urbana che per ore blocco' la statale 16 nei vicino all'aeroporto di Bari e la linea ferroviaria, causando un centinaio di feriti tra poliziotti, carabinieri e cittadini. Dei 200, 45 extracomunitari, quasi tutti nordafricani e asiatici richiedenti asilo politico, furono identificati grazie a video, foto e testimonianze.
Tre di loro, uno dei quali mai arrestato perche' latitante, sono considerati dagli investigatori gli organizzatori della rivolta e rispondono di istigazione a delinquere finalizzata alla rivolta e minacce ai danni degli ospiti del Cara.
I reati contestati, a vario titolo, agli altri 42, sono violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravate dal numero di persone e dall'uso di armi improprie (spranghe di ferro e sassi), minacce, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento seguito da incendio, violenza privata, lesioni personali aggravate, danneggiamento di auto e mezzi pubblici, furto e blocco ferroviario.
Ieri e' stata celebrata la prima udienza davanti al giudice monocratico del Tribunale di Bari, Clara Rita Goffredo, ma il processo e' stato immediatamente bloccato e annullato perche' competente a giudicare per quei tipi di reati contestati non e' il giudice monocratico bensi' quello collegiale. Adesso gli atti dovranno tornare al gip che dovra' nuovamente rinviare a giudizio gli indagati.
Circa duecento immigrati scatenarono una guerriglia urbana che per ore blocco' la statale 16 nei vicino all'aeroporto di Bari e la linea ferroviaria, causando un centinaio di feriti tra poliziotti, carabinieri e cittadini. Dei 200, 45 extracomunitari, quasi tutti nordafricani e asiatici richiedenti asilo politico, furono identificati grazie a video, foto e testimonianze.
Tre di loro, uno dei quali mai arrestato perche' latitante, sono considerati dagli investigatori gli organizzatori della rivolta e rispondono di istigazione a delinquere finalizzata alla rivolta e minacce ai danni degli ospiti del Cara.
I reati contestati, a vario titolo, agli altri 42, sono violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravate dal numero di persone e dall'uso di armi improprie (spranghe di ferro e sassi), minacce, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento seguito da incendio, violenza privata, lesioni personali aggravate, danneggiamento di auto e mezzi pubblici, furto e blocco ferroviario.
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