MILANO. L'ex premier Silvio Berlusconi, imputato a Milano per corruzione in atti giudiziari, è stato prosciolto per prescrizione dai giudici della decima sezione penale del tribunale al termine del processo sul caso Mills. Il dibattimento è durato cinque anni.
"In un Paese normale il processo Mills non sarebbe mai neppure cominciato, ma il pronunciamento della prescrizione ha almeno riconosciuto che il pervicace tentativo della Procura di Milano di vedere a tutti costi condannato un innocente si era spinto fuori tempo massimo". Lo afferma Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato.
Il reato contestato all'ex capo di governo, quello di corruzione in atti giudiziari, ''e' estinto per intervenuta prescrizione'', ha detto in aula Francesca Vitale, persidente dei giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano. Come dire che il tempo per perseguire il reato contestato a Berlusconi e' ormai esaurito.
IL CASO MILLS - E' nel 2002 che il pm di Milano Fabio De Pasquale iscrive nel registro degli indagati Mills e Berlusconi ipotizzando a loro carico il reato di corruzione in atti giudiziari.
La storia è incentrata sulla somma di 600 mila dollari e inizia a fine anni '90. E' allora che, secondo l'ipotesi accusatoria formulata, il Cavaliere avrebbe versato quella somma a Mills.
Il primum movens sarebbe stato quello di ottenere dichiarazioni reticenti nei processi All Iberian e tangenti alla Gdf, due procedimenti celebrati proprio nella seconda meta' degli anni '90 e proprio a Milano con Berlusconi seduto sul banco degli imputati. Piu' prosegiono le indagini, piu' De Pasquale si convince che soltanto grazie alla falsa testimonianza del legale inglese Berlusconi sia riuscito a evitare due condanne altrimenti certe. Il cosiddetto processo Mills - soprannominato cosi' dal nome del presunto corrotto - prende il via nel marzo 2007.
Presidente del collegio e' Nicoletta Gandus, subito finita nel mirino dei difensori dell'allora presidente del conisiglio per aver sottoscritto diversi appelli particolarmente critici su leggi in materia di giustizia presentate proprio del governo Berlusconi.
Una sentenza pregna di colpi di scena, dunque. Nella primavera 2008, scatta la prima richiesta di ricusazione dell'imputato Berlusconi contro il giudice che lo processa. Anche il pm Fabio de Pasquale a fine 2007 stupisce tutti quando comunica in aula di aver modificato il capo di imputazione, con un conseguente spostamento in avanti della data in cui il presunto reato di corruzione sarebbe stato consumato: non piu' a febbraio 1998, ma a febbraio 2000.
"In un Paese normale il processo Mills non sarebbe mai neppure cominciato, ma il pronunciamento della prescrizione ha almeno riconosciuto che il pervicace tentativo della Procura di Milano di vedere a tutti costi condannato un innocente si era spinto fuori tempo massimo". Lo afferma Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato.
Il reato contestato all'ex capo di governo, quello di corruzione in atti giudiziari, ''e' estinto per intervenuta prescrizione'', ha detto in aula Francesca Vitale, persidente dei giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano. Come dire che il tempo per perseguire il reato contestato a Berlusconi e' ormai esaurito.
IL CASO MILLS - E' nel 2002 che il pm di Milano Fabio De Pasquale iscrive nel registro degli indagati Mills e Berlusconi ipotizzando a loro carico il reato di corruzione in atti giudiziari.
La storia è incentrata sulla somma di 600 mila dollari e inizia a fine anni '90. E' allora che, secondo l'ipotesi accusatoria formulata, il Cavaliere avrebbe versato quella somma a Mills.
Il primum movens sarebbe stato quello di ottenere dichiarazioni reticenti nei processi All Iberian e tangenti alla Gdf, due procedimenti celebrati proprio nella seconda meta' degli anni '90 e proprio a Milano con Berlusconi seduto sul banco degli imputati. Piu' prosegiono le indagini, piu' De Pasquale si convince che soltanto grazie alla falsa testimonianza del legale inglese Berlusconi sia riuscito a evitare due condanne altrimenti certe. Il cosiddetto processo Mills - soprannominato cosi' dal nome del presunto corrotto - prende il via nel marzo 2007.
Presidente del collegio e' Nicoletta Gandus, subito finita nel mirino dei difensori dell'allora presidente del conisiglio per aver sottoscritto diversi appelli particolarmente critici su leggi in materia di giustizia presentate proprio del governo Berlusconi.
Una sentenza pregna di colpi di scena, dunque. Nella primavera 2008, scatta la prima richiesta di ricusazione dell'imputato Berlusconi contro il giudice che lo processa. Anche il pm Fabio de Pasquale a fine 2007 stupisce tutti quando comunica in aula di aver modificato il capo di imputazione, con un conseguente spostamento in avanti della data in cui il presunto reato di corruzione sarebbe stato consumato: non piu' a febbraio 1998, ma a febbraio 2000.
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