ROMA. Convalida del fermo ed emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario: e' la richiesta che la procura ha inoltrato, questa mattina, al gip nei confronti di Patrizio Franceschelli, il disoccupato di 26 anni che sabato scorso, al termine di una lite con la ex compagna, ha gettato nel Tevere il figlio Claudio, di appena 16 mesi, all'altezza di Ponte Mazzini.
L'indagato, che ha confessato ai carabinieri, sara' sentito domani dal gip nel carcere di Regina Coeli. Il reato formulato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e' gia' aggravato dal vincolo di parentela ma le indagini puntano a verificare se sussista anche l'ipotesi di una premeditazione. Sembra, infatti, che l'uomo avesse promesso alla ex convivente di uccidere il piccolo se lei lo avesse lasciato.
L'indagato, che ha confessato ai carabinieri, sara' sentito domani dal gip nel carcere di Regina Coeli. Il reato formulato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e' gia' aggravato dal vincolo di parentela ma le indagini puntano a verificare se sussista anche l'ipotesi di una premeditazione. Sembra, infatti, che l'uomo avesse promesso alla ex convivente di uccidere il piccolo se lei lo avesse lasciato.
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