Caso Lusi: parla Rosy Bindi, chi doveva controllare forse non poteva farlo

ROMA. "Chi doveva controllare - il collegio dei revisori dei conti e la commissione di garanzia - non era evidentemente nelle condizioni di farlo". Lo dice Rosy Bindi (Pd) sul caso Lusi in un'intervista odierna a Repubblica.
"Il problema è nato da quando la Margherita ha smesso di essere partito in piena attività politica. Io non ho più neppure partecipato alle riunioni dell'assemblea federale" continua Bindi, affermando che "se una cosa così macroscopica è accaduta, significa che sono mancati gli strumenti di controllo. Lusi era un tesoriere con molto potere. Il Pd si è dato buone regole, forse quelle della Margherita in fatto di gestione e di bilancio non lo erano abbastanza".
"Siamo di fronte al comportamento sbagliato di una persona - conclude l'esponente democratico - Sul banco degli imputati non può essere chiamata la politica e men che meno il Pd, che non ha alcuna responsabilità. Penso che dobbiamo varare una nuova legge elettorale e una legge che regoli la vita dei partiti senza toccarne l'autonomia statutaria, però stabilendo massima trasparenza".

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