BARI. Centinaia di lepri allevate “destinate al massacro”: è questo il destino di 1000 esemplari che verranno immessi in natura nella provincia di Taranto tra domani e il 14 febbraio e le avverse condizioni atmosferiche – denuncia il Wwf Puglia – “potrebbero compromettere seriamente la sopravvivenza degli animali”.
Questa “strage – denuncia il Wwf Puglia – è annunciata dalle delibere che il Comitato Tecnico di Gestione dell’Ambito territoriale di Caccia (Atc) di Taranto ha approvato ai sensi della legge regionale n.27/98 e dal piano di immissione, che individua con precisione chirurgica le zone destinate al 'ripopolamentò e il numero di capi, per una spesa di circa 180 mila euro”.
E qualche giorno prima, “è stata l’Atc di Lecce ad annunciare un intervento simile di circa 90 mila euro”. “In nome della legge – denuncia il Wwf – sono stati spesi regolarmente centinaia di migliaia di euro per immolare tanti esseri che zampettando nelle verdi praterie dovrebbero, secondo le stesse delibere, ripopolare il territorio”.
In una lettera indirizzata al presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido e al presidente dell’Atc Taranto Pietro Binetti il Wwf chiede di sospendere urgentemente l’operazione di immissione delle lepri in quanto effettuata “ai soli fini venatori” e “inopportuna anche dal punto di vista economico e finanziario”.
“Siamo sconcertati dalla decisione assunta dalla Provincia di Taranto – afferma il presidente del Wwf Puglia, Antonio De Feo – che in dispregio a qualsiasi aspettativa di buonsenso ha deciso di effettuare un’operazione ambientalmente insostenibile ed economicamente opinabile”.
“Riteniamo – conclude De Feo - che molto più utili ed efficaci risultano altre tipologie di interventi di miglioramenti ambientali tesi al mantenimento e allo sviluppo naturale delle popolazioni di fauna selvatica".
“Oggi invece – conclude la nota – siamo costretti a denunciare ulteriori ricadute ambientali negative sul territorio provinciale a causa della immissione di lepri allevate, destinate a morte sicura in quanto rischiano di essere immessi in aree inospitali in condizioni meteorologicamente proibitive”.
Questa “strage – denuncia il Wwf Puglia – è annunciata dalle delibere che il Comitato Tecnico di Gestione dell’Ambito territoriale di Caccia (Atc) di Taranto ha approvato ai sensi della legge regionale n.27/98 e dal piano di immissione, che individua con precisione chirurgica le zone destinate al 'ripopolamentò e il numero di capi, per una spesa di circa 180 mila euro”.
E qualche giorno prima, “è stata l’Atc di Lecce ad annunciare un intervento simile di circa 90 mila euro”. “In nome della legge – denuncia il Wwf – sono stati spesi regolarmente centinaia di migliaia di euro per immolare tanti esseri che zampettando nelle verdi praterie dovrebbero, secondo le stesse delibere, ripopolare il territorio”.
In una lettera indirizzata al presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido e al presidente dell’Atc Taranto Pietro Binetti il Wwf chiede di sospendere urgentemente l’operazione di immissione delle lepri in quanto effettuata “ai soli fini venatori” e “inopportuna anche dal punto di vista economico e finanziario”.
“Siamo sconcertati dalla decisione assunta dalla Provincia di Taranto – afferma il presidente del Wwf Puglia, Antonio De Feo – che in dispregio a qualsiasi aspettativa di buonsenso ha deciso di effettuare un’operazione ambientalmente insostenibile ed economicamente opinabile”.
“Riteniamo – conclude De Feo - che molto più utili ed efficaci risultano altre tipologie di interventi di miglioramenti ambientali tesi al mantenimento e allo sviluppo naturale delle popolazioni di fauna selvatica".
“Oggi invece – conclude la nota – siamo costretti a denunciare ulteriori ricadute ambientali negative sul territorio provinciale a causa della immissione di lepri allevate, destinate a morte sicura in quanto rischiano di essere immessi in aree inospitali in condizioni meteorologicamente proibitive”.