di Redazione. Il capito Schettino "cocainomane"? Bisogna stare attenti ad esprimersi in maniera affrettata sulla vicenda dell'ex capitano della Concordi, accusato dalla procura di Grosseto di omicidio plurimo e di abbandono della nave. Si tratta, infatti, di un dubbio investigativo su cui bisogna prestare ogni beneficio, sia perché è trascorso più di un mese dalla tragedia e i risultati sembrano essere ancora in alto mare, sia in considerazione dell’importanza proprio ai fini delle indagini. Secondo il Codacons le analisi sulle urine e sul capello del comandante che escluderebbero l’uso di sostanze stupefacenti sono totalmente inattendibili.
“I risultati delle analisi sui capelli del comandante, condivisi il 16 febbraio dal consulente della procura di Grosseto, professor Marcello Chiarotti con i consulenti del Codacons - sostiene l’associazione - hanno evidenziato la presenza di cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva ma totale assenza di metaboliti della cocaina nei capelli dello stesso Schettino”.
Ma sui risultati dei prelievi cala un’altra ombra inquietante: le analisi hanno accertato anche l’assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l’assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente nella pipì di Schettino dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici.
Sembra proprio che le analisi non siano state fatte attentamente. Certo, la cosa potrebbe non sorprendere nessuno considerando che non sarebbe la prima volta che ad un cittadino (Schettino o non Schettino) la malasanità consegni un referto che non è il suo. Ma questa volta il laboratorio d’analisi non avrebbe dovuto sbagliare. Ammesso, ovviamente che lo abbia fatto.
I legali intanto difendono il loro assistito dalle dichiarazioni del Codacons. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Per noi ci sono i risultati dei test svolti e che hanno dato esito negativo sia per quelli tossicologici che per quelli alcolici".
"Non sappiamo dove hanno preso queste informazioni. Codacons dovra' giustificare queste dichiarazioni". Secondo quanto rivela il Codacons, infatti, i risultati delle analisi sui capelli "condivisi il 16 febbraio scorso dal Prof. Marcello Chiarotti" con i consulenti nominati dall'associazione dei consumatori, "hanno evidenziato la presenza di cocaina sui capelli e nell'involucro che li conteneva, ma totale assenza di metaboliti della droga nei capelli dello stesso Schettino".
Ma non basta: "Le analisi accertano anche l'assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l'assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente nelle urine, dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici".
Per queste ragioni è stata presentata alla Procura di Grosseto la richiesta per effettuare nuovi accertamenti.
“I risultati delle analisi sui capelli del comandante, condivisi il 16 febbraio dal consulente della procura di Grosseto, professor Marcello Chiarotti con i consulenti del Codacons - sostiene l’associazione - hanno evidenziato la presenza di cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva ma totale assenza di metaboliti della cocaina nei capelli dello stesso Schettino”.
Ma sui risultati dei prelievi cala un’altra ombra inquietante: le analisi hanno accertato anche l’assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l’assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente nella pipì di Schettino dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici.
Sembra proprio che le analisi non siano state fatte attentamente. Certo, la cosa potrebbe non sorprendere nessuno considerando che non sarebbe la prima volta che ad un cittadino (Schettino o non Schettino) la malasanità consegni un referto che non è il suo. Ma questa volta il laboratorio d’analisi non avrebbe dovuto sbagliare. Ammesso, ovviamente che lo abbia fatto.
I legali intanto difendono il loro assistito dalle dichiarazioni del Codacons. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Per noi ci sono i risultati dei test svolti e che hanno dato esito negativo sia per quelli tossicologici che per quelli alcolici".
"Non sappiamo dove hanno preso queste informazioni. Codacons dovra' giustificare queste dichiarazioni". Secondo quanto rivela il Codacons, infatti, i risultati delle analisi sui capelli "condivisi il 16 febbraio scorso dal Prof. Marcello Chiarotti" con i consulenti nominati dall'associazione dei consumatori, "hanno evidenziato la presenza di cocaina sui capelli e nell'involucro che li conteneva, ma totale assenza di metaboliti della droga nei capelli dello stesso Schettino".
Ma non basta: "Le analisi accertano anche l'assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l'assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente nelle urine, dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici".
Per queste ragioni è stata presentata alla Procura di Grosseto la richiesta per effettuare nuovi accertamenti.