ISOLA DEL GIGLIO (GR). Un piccolo passo in avanti verso la salvaguardia della costa del Giglio. E' stata terminata la 'flangiatura' delle prime cisterne della nave Costa Concordia in vista dell'estrazione del carburante. Questa mattina i tecnici della Smit-Neri, sono riusciti a lavorare per piazzare le ultime due valvole e ora, prima dell'aspirazione, i dispositivi installati devono essere testati. ''Per l'inizio del pompaggio - ha detto il presidente e Ad di Costa Pier Luigi Foschi - siamo a ore di distanza, ma dipende dal tempo. Oggi la Smit ha potuto lavorare, penso che manchino due giorni di lavoro prima di iniziare il pompaggio. Purtroppo le previsioni non sono buone per le prossimo 48-36 ore ma da lunedi' dovrebbe migliorare''.
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Intanto proseguono regolarmente le attivita' di monitoraggio dei movimenti dello scafo condotte dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Firenze e dell'ambientale assicurate da Ispra e Arpat: "non vi sono particolari anomalie da segnalare ne' nei movimenti della Costa Concordia ne' nei rilevamenti relativi al rischio ambientale".
RELITTO SPOSTATO DI 60 CM - Il relitto si è spostato di 60 centimetri. E' ciò che emerge dalla lettura dei dati forniti dagli strumenti che monitorano lo scafo arenato sugli scogli dell'Isola del Giglio.
Il dato inizia a preoccupare, perché la nave si sta spostando verso il gradino successivo, che la farebbe inabissare completamente, a 70 metri di profondità.
Il vento forte e il mare mosso, infatti, non aiutano a mantenere lo scafo ancorato ai fondali. E preoccupano gli esperti anche i tempi di rimozione del relitto: se la Costa Concordia restasse lì per i prossimi 7-10 mesi, o anche più a lungo, e si muovesse ai ritmi riscontrati finora, il rischio di inabissamento potrebbe essere molto concreto.
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