Concordia: tutta la verità di Domnica Cemortan, con Schettino penso che saremmo finiti a letto


di Roberta Calò. "Penso che probabilmente saremmo finiti a letto, ma non ho mai potuto saperlo con certezza perche' c'e' stato il naufragio". Questa la versione di Domnica Cemortan, la moldava che si trovava a cena con il comandante Schettino la notte in cui è avvenuto il tragico incidente della Costa Concordia. La donna non nasconde nulla; ammette un bacio passionale che probabilmente sarebbe stato il preludio di un rapporto ben più profondo se on ci fosse stato il tragico impatto. Ne parla senza problemi ma scherza quando alcuni giornalisti le chiedono se Schettino sia il padre della figlia; lei senza conferme o smentite si limita a dichiarare che la minore è bionda e che il comandante è bruno.

Domnica peraltro lamenta i diversi attacchi che riceve dall'opinione pubblica i quali l'hanno tacciata di non essere una donna per bene. Nel suo Paese, secondo quanto dichiarato dalla stessa, le imputano il disonore di una intera nazione di cui ora lei, che è coinvolta in questa vicenda dai riflessi internazionali, è rappresentante. La Cemortan aggiunge: " Si', ero molto attratta dal Capitano Schettino, e lui era chiaramente interessato a me. Ammetto che abbia fatto colpo su di me, del resto e' un uomo molto bello e di grande charme. Una volta mi disse che sono bella quanto intelligente, e chi e' la donna che non desideri sentirsi dire questo, soprattutto a bordo di una nave piena di donne molto piu' belle di lei? Sapevo di piacergli, e la cosa mi lusingava. Quando lavoravo sulla nave mi aveva fatto chiaramente capire che mi riteneva speciale. Sono una donna e queste cose le so. Lo potevo dire da come rideva delle mie battute e dal modo in cui mi guardava. Quando mi parlava c'era sempre un riflesso speciale nel suo sguardo. Una volta o due mi aveva offerto un drink al bar della nave, ma sempre di fronte a diverse persone. Lo stesso quando andammo a mangiare il pesce a dicembre sulla Costa Azzurra, a Villefranche-sur-Mer. Lo ammetto: ero attratta da lui. Ma, a dir la verita', tra noi non c'e' stato sesso. Lui infatti ha sempre avuto molto rispetto quando ero parte del personale . Ma quando sono divenuta un passeggero, le cose sono cambiate. Penso che probabilmente saremmo finiti a letto, ma non ho mai potuto saperlo con certezza perche' c'e' stato il naufragio. Certo che sono molto dispiaciuta del fatto che tanta gente abbia perso la vita e sia rimasta ferita. E' stata una tragedia e la gente cerca qualcuno a cui dare la colpa. Forse c'e' stato un errore umano, forse il capitano ha qualche responsabilita', non so. Per me si tratta piuttosto di un tipico caso in cui si e' al posto sbagliato nel momento sbagliato".


Circa il fatto di trovarsi a bordo nonostante non risultare nell'elenco dei passeggeri della Concordia, il suo commento è stato: " Non penso fosse a conoscenza del fatto che io stessi tornando sulla nave non l'avevo detto a nessuno se non a colui che era il mio superiore diretto, il direttore degli intrattenimenti. Il mio era un biglietto scontato e per questo e' stato solo dopo che avevamo salpato che ho potuto sapere quale fosse la mia cabina. Cosi' la prima cosa che ho fatto e' stata chiamare il mio capo, che mi disse di trovarsi nell'ufficio del capitano, e di salire da lui. Quando sono salita il capitano sembrava sorpreso di vedermi. Il mio capo spiego' che ero ancora in attesa che mi venisse assegnata una cabina, ed il capitano allora si disse disponibile a che io lasciassi il mio bagaglio nella sua". Dopo questo "Andai a salutare i miei colleghi, piu' tardi richiamai il mio superiore. Lui mi consiglio' di andare alle nove al ristorante per avere una chiave. Mi andai a cambiare per la cena, alle otto - una cosa che ero solita fare quando ero parte dell'equipaggio. Il comandante era li', ma cortesemente mi lascio' cambiare. Torno' che io stavo uscendo. Mi disse che ero meravigliosa. Mi prese la mano e me la baciò. Dopo cena venni invitata dal capitano sulla plancia per 'vedere un bel panorama dell'isola', e lasciammo il ristorante alle 9,30 circa. Restai li' per una decina di minuti, potevano vedere le luci dell'isola. Pensavo fosse normale avvicinarsi cosi'. Il capitano dava gli ordini ad una decina di ufficiali. Parlavano in italiano, usando termini marinareschi, quindi non capivo molto. E' il momento della sciagura. L'urto avvenne una quindicina di secondi dopo, senza che si sentisse alcun rumore. E' avvenuto tutto all'improvviso. Non avvertimmo la collisione, eravamo sulla prua mentre avevamo urtato lo scoglio a poppa. Scattarono le sirene e le luci di emergenza sulla console iniziarono a lampeggiare ".

Sulla reazione dell'equipaggio: "Sembrava che il personale avesse la situazione sotto controllo, ma intorno c'era chi correva e chi alzava la voce. Arrivarono sul ponte delle hostess per fare gli annunci nelle diverse lingue. Un'emergenza in piena regola, ma eravamo ben addestrati a gestire un disastro del genere ". Dopo l'urto " la nave opero' una manovra di 60 gradi sul fianco, e le sirene indicavano la presenza di una falla. Sapevo a quel punto che avrei avuto bisogno di vestiti caldi". Nella ricostruzione la donna ricorda a questo punto ricorda di essere andata in cabina per indossare un paio di pantaloni, un maglione e un giubbotto. "Tornata sul ponte vidi il capitano, che sembrava assolutamente avere la situazione sotto controllo. Vidi la nave inclinarsi. Il capitano mi chiese di restare perche' parlo quattro lingue, mentre i miei colleghi furono mandati nei punti di raccolta. Alla fine vidi il capitano con due soli ufficiali. Sta coordinando l'evacuazione della nave. Mi vide e mi disse che avrei dovuto andare sul ponte numero tre. Dove la gente si stava imbarcando sulle lance. 'Mettiti in salvo', mi disse. Sembrava assolutamente calmo, e mi fece sentire fiduciosa del fatto che tutto sarebbe andato bene. Guardai l'orologio, era circa le 11,50 quando lo lasciai sulla plancia. Ora la gente dice che e' un vigliacco e che non ha fatto nulla per salvare i passeggeri, ma non e' vero. Ha portato la nave in acque sicure, rendendo piu' facile a tutti nuotare fino a terra o essere tratta in salvo. Ha salvato molte vite quella notte, e' stato molto coraggioso. Faceva freddo e sentivo gente che gridava e cose che cadevano. Terribile. Penso che diversi passeggeri siano rimastio confusi e non abbiano saputo esattamente capire dove andare". La donna lascia la nave su una lancia e rincontra il capitano alle cinque del mattino e dichiara: "Sembrava molto scosso".

L'uomo al momento è arresti domiciliari, in attesa dello sviluppo delle indagini. Al momento si tratta di ben nove indagati ma non si esclude che il numero possa crescere. Domnica sulla condizione di Schettino al momento ha dichiarato: " certo che mi dispiace per lui. Con me e' sempre stato gentile e penso sia una brava persona . Mi farebbe molto piacere potergli parlare di nuovo, vorrei sapere cosa e' andato male e come se la cava. Non mi manca, ma e' una persona perbene di cui si cerca di fare un mostro. Tutti danno la colpa a lui, ma non penso abbia fatto niente di male. E' stata solo una tragedia".

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