Concordia: un mese fa la tragedia, svuotato primo serbatoio


di Redazione. Un mese fa, il 13 gennaio, la nave Costa Concordia naufragò in una delle pagine più buie della storia della marina civile italiana. Stasera, alle 18, la tragedia (a oggi ci sono 17 morti e ancora 15 dispersi) sara' ricordata al Giglio con una messa di suffragio nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, che la notte stessa fu aperta per accogliere i passeggeri portati a riva dalle scialuppe o arrivati a nuoto. Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Sergio Ortelli, il presidente e Ad di Costa Crociere Pier Luigi Foschi, familiari di vittime e dispersi. A celebrare la messa saranno il parroco don Lorenzo Pasquotti e monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello.

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Intanto, ieri sera, sono iniziate le operazioni di pompaggio del carburante ancora presente nei serbatoi della Concordia.

Secondo il piano definito da Smit e Neri, le operazioni, ferme restando le condizioni meteomarine, richiederanno 28 giorni lavorativi consecutivi per svuotare i 15 serbatoi della Concordia dove, secondo le stime, dovrebbe trovarsi l'84% del totale del carburante. Entro il 3 marzo, poi, 9 imprese internazionali dovranno presentare un progetto per la rimozione della nave. L'incarico sara' affidato entro la fine dello stesso mese.

Sul fronte giudiziario, domani mattina, a Grosseto, i Pm titolari dell'indagine ascolteranno come persona informata sui fatti Foschi. Venerdi' scorso era toccato invece al Dg Gianni Onorato. Non e' escluso che prima dell'avvio dell'incidente probatorio, fissato per il 3 marzo, i magistrati possano risentire anche il comandante Francesco Schettino, indagato per omicidio colposo plurimo e disastro.

Il via alle operazioni di prelevamento di carburante è stato possibile con un giorno di anticipo rispetto ai programmi della protezione civile grazie alle condizioni di mare calmo di oggi.
Proprio questa circostanza meteo ha permesso di approntare gli ultimi dispositivi per svolgere l'operazione in sicurezza.


"Nel momento in cui l'intera Nazione fa pubblica memoria, e si stringe nella fede a quanti sono segnati dalla sciagura, non vogliamo dimenticare coloro, persone e istituzioni, che hanno fatto il proprio dovere in modo ammirevole per competenza e dedizione, e i molti volontari che, come sempre nelle circostanze del maggiore bisogno, si sono prontamente offerti e prodigati per concorrere all'urgente soccorso. Tra questi, in prima fila, gli abitanti dell'Isola del Giglio". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nell'omelia per le vittime della nave Concordia.

"A tutti - ha sottolineato il cardinale Bagnasco - l'Italia guarda con stima e gratitudine: in loro riconosciamo l'anima profonda del nostro popolo, ricco di intelligenza e di cuore, sempre capace di grandi cose senza perdersi d'animo".

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