GROSSETO. E' stata una tentata truffa originata in Ungheria ad innescare il dubbio che a bordo della 'Costa Concordia' la sera del naufragio, avvenuto il 13 gennaio, a bordo vi fosse qualcuno non inserito nelle liste, ovvero un clandestino. Una tentata truffa "per lucrare sulle assicurazioni".
Lo ha detto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e commissario per l'emergenza all'Isola del Giglio, intervenuto oggi in audizione in commissione Lavori Pubblici al Senato. Gabrielli ha spiegato perche' nei giorni successivi al suo incarico venne fuori l'ipotesi clandestini.
"Le prime liste disponibili erano quelle delle persone che dovevano salire a bordo e non quelle relative alle persone effettivamente salite sulla Costa Concordia. Poi si e' chiarito che al dato degli atti Costa non aveva clandestini".
Lo ha detto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e commissario per l'emergenza all'Isola del Giglio, intervenuto oggi in audizione in commissione Lavori Pubblici al Senato. Gabrielli ha spiegato perche' nei giorni successivi al suo incarico venne fuori l'ipotesi clandestini.
"Le prime liste disponibili erano quelle delle persone che dovevano salire a bordo e non quelle relative alle persone effettivamente salite sulla Costa Concordia. Poi si e' chiarito che al dato degli atti Costa non aveva clandestini".