BARI. La Giunta regionale si impegna a portare in tempi brevi all’esame del Consiglio regionale una disciplina organica in materia di gestione delle avversità atmosferiche. Lo ha detto l’assessore alla protezione civile Fabiano Amati a chiusura della relazione che ha tenuto nella seduta odierna dell’assemblea regionale in merito alla emergenza maltempo che ha caratterizzato la Puglia negli ultimi giorni.
L’assessore ha ripercorso le due fasi che l’hanno contraddistinta, precedute da avvisi di criticità meteo che sono stati diramati sulla base di modelli matematici che hanno fatto registrare previsioni attendibili: una prima del 3 all’8 febbraio scorsi e una seconda dal 9 febbraio a domani. Nella prima la Protezione civile regionale, in assenza di un quadro normativo definito, è stata costretta – ha detto l’assessore – a una sorta di “peripezia normativa”, per assicurare il sostegno dovuto ai Comuni (con particolare riferimento a quelli del sub appennino dauno), in particolare con riferimento alle modalità relative al noleggio dei mezzi per spalare la neve e all’acquisto dei beni di ristoro. Con l’allertamento delle Prefetture e del sistema della Protezione civile regionale (a questo riguardo Amati ha espresso il suo apprezzamento al personale dipendente a tempo determinato che ha prontamente revocato lo stato di agitazione rispetto alla emergenza che si stava profilando) il sistema nel complesso ha retto.
La 2° fase (caratterizzata da previsioni meteo climatiche ancora più rigide) ha visto l’impegno assunto dal Governo nazionale, in sede di Conferenza Stato Regioni, di farsi carico degli oneri sostenuti dalle amministrazioni locali per la gestione dell’emergenza, oltre che di modificare la legge n. 10/2011 che prevede per la Regioni che dichiarano lo stato di emergenza, l’obbligo di farvi fronte con risorse proprie e, in alternativa, di reperirle tramite aumento della imposizione locale. Di riflesso la macchina amministrativa – ha aggiunto Amati - ha avuto un funzionamento più efficace. Ora è la fase del monitoraggio – ha aggiunto – sugli effetti del disgelo. Si tratta di capire gli effetti sul suolo, con particolare riferimento a eventuali problemi di onde di piena dei corsi d’acqua (alluvioni).
Occorrono risorse finanziarie per supportare i Comuni – ha detto Davide Bellomo (I Pugliesi) – intervenendo successivamente. Le entrate derivanti dall’incremento dell’addizionale Irpef disposto lo scorso anno per coprire il disavanzo avrebbero garantito un’entrata superiore ai 91 milioni preventivati. Bellomo ha invitato la Ragioneria a verificare gli eventuali importi eccedenti da utilizzare a beneficio delle amministrazioni comunali.
Francesco Laddomada (LPpV) dopo aver espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto da Amati nella gestione dell’emergenza, ha invitato la Giunta regionale al massimo impegno rispetto all’intera problematica delle calamità naturali, a cominciare dall’alluvione di Ginosa Marina.
L’impegno profuso dalla Provincia di Foggia che ha anche impegnato notevoli risorse finanziarie è stato evidenziato da Francesco Damone (LPpdt), che ha anche posto il problema della diga di Occhitto dove periodicamente le acque tracimano e che presenta delle crepe pericolose. Nell’invitare l’assessore Amati a trovare le risorse per intervenire, Damone ha nuovamente ricordato l’altro grosso problema di Lesina Marina per il quale l’ordinanza sindacale scade nel prossimo giugno, con 1500 appartamenti dei quali occorre capire quali saranno le sorti, senza considerare poi la situazione degli operatori economici che vi operano.
Il fenomeno meteorologico – ha sostenuto Giovanni De Leonardis – è stato inizialmente sottovalutato. Se l’ordinanza richiesta dai sindaci, sulla falsariga di quanto era stato già fatto in Molise, fosse stata fatta più tempestivamente, i disagi per la popolazione sarebbero stati inferiori, con particolare riferimento alle fattorie in campagna che sono rimaste completamente isolate. A riguardo di queste ultime De Leonardis ha chiesto lo stanziamento di risorse per assistere gli agricoltori che hanno riportato cospicui danni a seguito dell’isolamento in cui si sono trovati.
Rocco Palese (PdL) ha ricordato come in sede di discussione del bilancio 2012 lo stanziamento per questo tipo di criticità fu portato a 2 milioni di euro che sono comunque insufficienti. Di qui l’esigenza di dotarsi di una disciplina legislativa organica che, alla luce di quanto previsto della legislazione nazionale, eviti lo scatto automatico delle aliquote Irpef in caso di dichiarazione dello stato di calamità.
Infine Giuseppe Lonigro (SEL) ha evidenziato la necessità del potenziamento della Protezione civile regionale. Occorrono ulteriori mezzi e risorse. In questo ambito si potrebbe pensare a un utilizzo migliore dell’Aref che dispone di centinaia di operai e di mezzi, soprattutto per raggiungere più agevolmente le fattorie che rimangono isolate.
Nella replica finale l’assessore Amati ha ribadito l’impegno preso dal Governo nazionale, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, di modificare, come detto precedentemente, la legge n. 10/2011 e sulla base di questo l’intenzione di portare a breve in Consiglio regionale una disciplina organica della materia. Inoltre ha ricordato l’altro impegno preso dal ministro competente di risarcire le spese sostenute prima delle determinazioni assunte dalla Conferenza Stato Regioni e ha preannunciato la indizione a breve di una gara d’appalto per dotare la Protezioni civile regionale di una colonna mobile. Infine massima attenzione del Governo regionale alle problematiche collegate ai corsi d’acqua, dighe ed altre emergenze similari.
L’assessore ha ripercorso le due fasi che l’hanno contraddistinta, precedute da avvisi di criticità meteo che sono stati diramati sulla base di modelli matematici che hanno fatto registrare previsioni attendibili: una prima del 3 all’8 febbraio scorsi e una seconda dal 9 febbraio a domani. Nella prima la Protezione civile regionale, in assenza di un quadro normativo definito, è stata costretta – ha detto l’assessore – a una sorta di “peripezia normativa”, per assicurare il sostegno dovuto ai Comuni (con particolare riferimento a quelli del sub appennino dauno), in particolare con riferimento alle modalità relative al noleggio dei mezzi per spalare la neve e all’acquisto dei beni di ristoro. Con l’allertamento delle Prefetture e del sistema della Protezione civile regionale (a questo riguardo Amati ha espresso il suo apprezzamento al personale dipendente a tempo determinato che ha prontamente revocato lo stato di agitazione rispetto alla emergenza che si stava profilando) il sistema nel complesso ha retto.
La 2° fase (caratterizzata da previsioni meteo climatiche ancora più rigide) ha visto l’impegno assunto dal Governo nazionale, in sede di Conferenza Stato Regioni, di farsi carico degli oneri sostenuti dalle amministrazioni locali per la gestione dell’emergenza, oltre che di modificare la legge n. 10/2011 che prevede per la Regioni che dichiarano lo stato di emergenza, l’obbligo di farvi fronte con risorse proprie e, in alternativa, di reperirle tramite aumento della imposizione locale. Di riflesso la macchina amministrativa – ha aggiunto Amati - ha avuto un funzionamento più efficace. Ora è la fase del monitoraggio – ha aggiunto – sugli effetti del disgelo. Si tratta di capire gli effetti sul suolo, con particolare riferimento a eventuali problemi di onde di piena dei corsi d’acqua (alluvioni).
Occorrono risorse finanziarie per supportare i Comuni – ha detto Davide Bellomo (I Pugliesi) – intervenendo successivamente. Le entrate derivanti dall’incremento dell’addizionale Irpef disposto lo scorso anno per coprire il disavanzo avrebbero garantito un’entrata superiore ai 91 milioni preventivati. Bellomo ha invitato la Ragioneria a verificare gli eventuali importi eccedenti da utilizzare a beneficio delle amministrazioni comunali.
Francesco Laddomada (LPpV) dopo aver espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto da Amati nella gestione dell’emergenza, ha invitato la Giunta regionale al massimo impegno rispetto all’intera problematica delle calamità naturali, a cominciare dall’alluvione di Ginosa Marina.
L’impegno profuso dalla Provincia di Foggia che ha anche impegnato notevoli risorse finanziarie è stato evidenziato da Francesco Damone (LPpdt), che ha anche posto il problema della diga di Occhitto dove periodicamente le acque tracimano e che presenta delle crepe pericolose. Nell’invitare l’assessore Amati a trovare le risorse per intervenire, Damone ha nuovamente ricordato l’altro grosso problema di Lesina Marina per il quale l’ordinanza sindacale scade nel prossimo giugno, con 1500 appartamenti dei quali occorre capire quali saranno le sorti, senza considerare poi la situazione degli operatori economici che vi operano.
Il fenomeno meteorologico – ha sostenuto Giovanni De Leonardis – è stato inizialmente sottovalutato. Se l’ordinanza richiesta dai sindaci, sulla falsariga di quanto era stato già fatto in Molise, fosse stata fatta più tempestivamente, i disagi per la popolazione sarebbero stati inferiori, con particolare riferimento alle fattorie in campagna che sono rimaste completamente isolate. A riguardo di queste ultime De Leonardis ha chiesto lo stanziamento di risorse per assistere gli agricoltori che hanno riportato cospicui danni a seguito dell’isolamento in cui si sono trovati.
Rocco Palese (PdL) ha ricordato come in sede di discussione del bilancio 2012 lo stanziamento per questo tipo di criticità fu portato a 2 milioni di euro che sono comunque insufficienti. Di qui l’esigenza di dotarsi di una disciplina legislativa organica che, alla luce di quanto previsto della legislazione nazionale, eviti lo scatto automatico delle aliquote Irpef in caso di dichiarazione dello stato di calamità.
Infine Giuseppe Lonigro (SEL) ha evidenziato la necessità del potenziamento della Protezione civile regionale. Occorrono ulteriori mezzi e risorse. In questo ambito si potrebbe pensare a un utilizzo migliore dell’Aref che dispone di centinaia di operai e di mezzi, soprattutto per raggiungere più agevolmente le fattorie che rimangono isolate.
Nella replica finale l’assessore Amati ha ribadito l’impegno preso dal Governo nazionale, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, di modificare, come detto precedentemente, la legge n. 10/2011 e sulla base di questo l’intenzione di portare a breve in Consiglio regionale una disciplina organica della materia. Inoltre ha ricordato l’altro impegno preso dal ministro competente di risarcire le spese sostenute prima delle determinazioni assunte dalla Conferenza Stato Regioni e ha preannunciato la indizione a breve di una gara d’appalto per dotare la Protezioni civile regionale di una colonna mobile. Infine massima attenzione del Governo regionale alle problematiche collegate ai corsi d’acqua, dighe ed altre emergenze similari.
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