Crisi: c'è l'accordo dell'Eurogruppo, la Grecia avrà gli aiuti

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ATENE. La Grecia scongiura il default. Dopo una lunga riunione l'Eurogruppo ha deciso di sbloccare la seconda tranche di aiuti ad Atene da 130 miliardi di euro, ma il suo commissariamento sara' rafforzato con una maggiore presenza della missione della Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), che sara' di fatto permanente.

Si è arrivati all'intesa solo dopo una lunga ed estenuante trattativa che ha permesso lo sblocco dei fondi necessari al governo ellenico per scongiurare il default.

La 'partita' è stata difficile sin da subito. Il ministro delle finanze finlandese ha chiesto che si mettesse nero su bianco la presenza capillare della Troika quale condizione per la concessione dei prestiti; I Paesi Bassi, che anche hanno chiesto una presenza permanente della Troika ad Atene, hanno manifestato contrarieta' all'ipotesi di ridurre al di sotto del 4% i tassi di interesse sui primi 110 miliardi gia'' prestati alla Grecia. Alla fine, si e' trovata la formula che ha messo tutti d'accordo: si' al secondo pacchetto di aiuti, a patto che la Grecia accetti il monitoraggio permanente.

L'intesa stabilisce tra le altre cose un'ulteriore riduzione del valore nominale dei titoli greci posseduti dai privati (al 53,5%) e, per i paesi creditori, tassi di interesse piu' bassi sui prestiti concessi ad Atene.

''Abbiamo raggiunto un accordo'', ha commentato il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, entrando in sala stampa al termine della lunga riunione. ''Innanzitutto buongiorno'', ha detto dal palco, a sottolineare come si sia fatto piu' tardi del previsto. ''Al termine di un riunione di credo 13-14 ore, i paesi dell'Eurozona e il Fondo monetario internazionale hanno raggiunto un accordo per un programma finanziario addizionale di circa 130 miliardi di euro da qui al 2014'', ha quindi annunciato Junker. E' il messaggio che tutti attendevano, paesi dell'Unione e soprattutto mercati.

L'ACCORDO - Non a caso Junker ha tenuto a sottolineare che l'accordo ''garantisce la tenuta della Grecia nell'euro e le da' il tempo di tornare su un percorso di crescita sostenibile, garantendo la credibilita' della zona euro nel suo complesso''. Per la Grecia, infatti, inizia ''un cammino discendente che arrivera' al 120,5% del Pil nel 2020'', ha scandito Junker. Per avere la certezza che si procedera' lungo questa strada ''la Commissione europea rafforzera' la propria task force in Grecia, specie ad Atene, per assicurare il rispetto delle nuove regole''. Lo stesso faranno Ue-Bce-Fmi, ha aggiunto Junker. ''La Troika rafforzera' la sua presenza ad Atene'', si e' limitato a dire il presidente dell'Eurogruppo. E' toccato ad Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, precisare che la Troika ''rendera' permanente la sua presenza ad Atene per sorvegliare l'applicazione del secondo programma''.

Sul fronte bancario passa la proposta della Bce di ridistribuire eventuali guadagni sul suo portafoglio di titoli greci alle banche centrali nazionali. Anche per questo il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, ha parlato di ''accordo molto buono'' lasciando la sede del Consiglio europeo.

LE MISURE - Per quanto riguarda il settore dei privati, i paesi riuniti a Bruxelles hanno intanto stabilito un'ulteriore riduzione del valore nominale del valore dei titoli detenuti dai privati, fissato al 53.5%. In conferenza stampa Junker ha inoltre anticipato che la Grecia ''lancera' un'offerta di scambio di titoli di stato nei prossimi giorni'', e come Eurogruppo ''ci aspettiamo un'alta partecipazione''.

SCONGIURATO DEFAULT - L'Europa tira dunque un sospiro di sollievo: il default della Grecia e' scongiurato e con esso anche la crisi dell'euro. Quello raggiunto e' ''un ottimo risultato per la Grecia, per l'Europa e per speriamo per i mercati'', ha commentato il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti. Il premier ellenico, Lucas Papademos, si e' detto ''molto soddisfatto''.

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