di Dario Durante. In occasione della prima domenica di Quaresima, il nuovo arcivescovo di Taranto Filippo Santoro ha voluto scrivere una lettera aperta a tutta la comunità diocesana per esprimere la propria gratitudine per l'accoglienza gioiosa manifestata negli incontri pubblici e privati.
Alle molteplici richieste, «che partono legittimamente dalle difficoltà di ognuno e dalla crisi che attraversiamo, il pastore può dare una risposta sola, la più vera e la sola necessaria, dichiara mons. Santoro. Aprite il cuore a Gesù Cristo morto e risorto, che ci viene incontro attraverso persone concrete nella comunione della Chiesa, ed offrite, soprattutto ai più poveri, l’abbraccio della nostra solidarietà».
«Dalla parte dei poveri non si sbaglia mai!» ammonisce l'arcivescovo che esorta le parrocchie del territorio «a non rimanere spettatrici della grave crisi economica e delle povertà che si moltiplicano sotto i nostri occhi», ma di mostrare, al contrario, «creatività, coraggio e intelligenza nelle opere di bene e di solidarietà poiché le nostre manifestazioni di fede senza la carità sono lettera morta».
«In questo tempo santo, nel quale contempliamo più che mai il Cristo sofferente specie nei numerosi esercizi di pietà, come nella Via Crucis – viene specificato nel messaggio – non dobbiamo rimanere indifferenti al fatto che il Signore si lega al mondo dei malati, dei carcerati e alle persone tormentate dagli spiriti cattivi, salvandoli».
Per la diocesi di Taranto, la Quaresima, quindi, deve essere tempo di purificazione della comunità ecclesiale, abbandonando gli schemi del peccato, la mentalità del male, i metodi e i sistemi di chi tiene al potere e al denaro.
Da qui, l'esortazione a vivere questo periodo nella conversione e nel bisogno di annunciare a tutti che Dio ama e perdona: «cominciamo a “consumare la suola delle scarpe” e a sviluppare opere di solidarietà secondo la grande tradizione della Chiesa tarantina».
Alle molteplici richieste, «che partono legittimamente dalle difficoltà di ognuno e dalla crisi che attraversiamo, il pastore può dare una risposta sola, la più vera e la sola necessaria, dichiara mons. Santoro. Aprite il cuore a Gesù Cristo morto e risorto, che ci viene incontro attraverso persone concrete nella comunione della Chiesa, ed offrite, soprattutto ai più poveri, l’abbraccio della nostra solidarietà».
«Dalla parte dei poveri non si sbaglia mai!» ammonisce l'arcivescovo che esorta le parrocchie del territorio «a non rimanere spettatrici della grave crisi economica e delle povertà che si moltiplicano sotto i nostri occhi», ma di mostrare, al contrario, «creatività, coraggio e intelligenza nelle opere di bene e di solidarietà poiché le nostre manifestazioni di fede senza la carità sono lettera morta».
«In questo tempo santo, nel quale contempliamo più che mai il Cristo sofferente specie nei numerosi esercizi di pietà, come nella Via Crucis – viene specificato nel messaggio – non dobbiamo rimanere indifferenti al fatto che il Signore si lega al mondo dei malati, dei carcerati e alle persone tormentate dagli spiriti cattivi, salvandoli».
Per la diocesi di Taranto, la Quaresima, quindi, deve essere tempo di purificazione della comunità ecclesiale, abbandonando gli schemi del peccato, la mentalità del male, i metodi e i sistemi di chi tiene al potere e al denaro.
Da qui, l'esortazione a vivere questo periodo nella conversione e nel bisogno di annunciare a tutti che Dio ama e perdona: «cominciamo a “consumare la suola delle scarpe” e a sviluppare opere di solidarietà secondo la grande tradizione della Chiesa tarantina».