BARI. "Siamo di fronte ad una stretta creditizia pericolosa per tutto il sistema economico e sociale pugliese che non ha precedenti. Urge, pertanto, un tavolo di confronto tra le istituzioni e le banche per riaprire il credito alle imprese. Per le medie e le micro imprese l’accesso ai finanziamenti è diventato un’operazione impossibile, le banche hanno ridotto il numero delle operazioni e aumentato il costo del denaro. A stringere sempre di più gli imprenditori nella morsa finanziaria ci sono i tempi lunghi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni che li costringono ad anticipare liquidità che non riescono a reperire oppure trovano a caro prezzo.
Insomma il sistema imprese si è attanagliato in una situazione che se è lasciata a se stessa va dritta verso il fallimento, con ripercussioni serie sull’occupazione, sulle famiglie e su tutto il sistema economico e sociale. Ritengo che sia giunto il momento che anche le banche facciano la loro parte in questo periodo di crisi generale, in cui tutti sono stati chiamati a dare il proprio contribuito.
Dove sono finiti i fondi che la BCE ha conferito agli istituti di credito al tasso dell’1% da destinare alle famiglie e alle imprese? Perché in un momento di crisi generale si aumenta lo spread? E poi anche in Italia, come in tutti gli altri Paesi europei, alle pubbliche amministrazioni non deve essere consentito di effettuare i pagamenti oltre i 60 giorni, e qui il mio appello va al governo nazionale.
Il malessere finanziario che sta vivendo il mondo imprenditoriale riguarda anche il sistema Puglia, che necessita di un improcrastinabile confronto con il sistema bancario e le istituzioni per trovare soluzioni condivise, che rimettano in moto il motore del credito.
ll governo regionale con un contributo di 50 milioni di euro ai Cofidi si è classificato ai primi posti tra le regioni italiane, quasi duplicando il valore delle garanzie rispetto alla media nazionale. Se i protagonisti del mercato del credito e le istituzioni si mettessero attorno ad un tavolo con la consapevolezza che allentare la morsa del credito converrebbe a tutti - alle banche, alle imprese e ai cittadini -, l’intesa per la crescita economica e sociale del nostro territorio sarebbe molto più vicina di quanto si pensi".
Così in una nota il presidente del gruppo consiliare de La Puglia per Vendola, Angelo Disabato.
Insomma il sistema imprese si è attanagliato in una situazione che se è lasciata a se stessa va dritta verso il fallimento, con ripercussioni serie sull’occupazione, sulle famiglie e su tutto il sistema economico e sociale. Ritengo che sia giunto il momento che anche le banche facciano la loro parte in questo periodo di crisi generale, in cui tutti sono stati chiamati a dare il proprio contribuito.
Dove sono finiti i fondi che la BCE ha conferito agli istituti di credito al tasso dell’1% da destinare alle famiglie e alle imprese? Perché in un momento di crisi generale si aumenta lo spread? E poi anche in Italia, come in tutti gli altri Paesi europei, alle pubbliche amministrazioni non deve essere consentito di effettuare i pagamenti oltre i 60 giorni, e qui il mio appello va al governo nazionale.
Il malessere finanziario che sta vivendo il mondo imprenditoriale riguarda anche il sistema Puglia, che necessita di un improcrastinabile confronto con il sistema bancario e le istituzioni per trovare soluzioni condivise, che rimettano in moto il motore del credito.
ll governo regionale con un contributo di 50 milioni di euro ai Cofidi si è classificato ai primi posti tra le regioni italiane, quasi duplicando il valore delle garanzie rispetto alla media nazionale. Se i protagonisti del mercato del credito e le istituzioni si mettessero attorno ad un tavolo con la consapevolezza che allentare la morsa del credito converrebbe a tutti - alle banche, alle imprese e ai cittadini -, l’intesa per la crescita economica e sociale del nostro territorio sarebbe molto più vicina di quanto si pensi".
Così in una nota il presidente del gruppo consiliare de La Puglia per Vendola, Angelo Disabato.
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