TARANTO. ''Dopo il processo Eternit anche l'incidente probatorio a Taranto sull'Ilva e' ora al centro dell'attenzione nazionale. E ci saranno i cittadini, davanti al Tribunale, a chiedere silenziosamente giustizia in nome di tutto il popolo inquinato. Dopo Torino, Taranto diventa un caso nazionale''. Lo afferma Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione ambientalista PeaceLink.
''La sentenza nel processo Eternit a Torino - aggiunge - e' esemplare perche' riconosce il disastro doloso e l'omissione dolosa di controlli antinfortunistici. La sentenza riveste importanza fondamentale tanto per gli aspetti che toccano la questione amianto, il killer silenzioso, tanto per gli aspetti legati alle morti sul lavoro e al risarcimento del danno per le vittime. E' una sentenza che adesso solleva attesa e attenzione per quanto accadra' a Taranto, dove l'acciaieria ha inquinato pesantemente con sostanze cancerogene come la diossina, i Pcb (Policlorobifenili ndr) e il benzo(a)pirene''.
Il 17 febbraio si aprira' a Taranto il confronto fra la magistratura, i periti e le parti sull'incidente probatorio. Si avviera' la discussione della maxiperizia. ''I periti nominati dalla Procura di Taranto - sottolinea Marescotti - hanno efficacemente indagato sull'inquinamento da diossina e sull'Ilva, individuando in quest'ultima una fonte significativa e determinante per comprendere quanto e' accaduto. E accanto alla diossina vi sono altre sostanze cancerogene emesse dagli impianti dell'acciaieria''.
''La sentenza nel processo Eternit a Torino - aggiunge - e' esemplare perche' riconosce il disastro doloso e l'omissione dolosa di controlli antinfortunistici. La sentenza riveste importanza fondamentale tanto per gli aspetti che toccano la questione amianto, il killer silenzioso, tanto per gli aspetti legati alle morti sul lavoro e al risarcimento del danno per le vittime. E' una sentenza che adesso solleva attesa e attenzione per quanto accadra' a Taranto, dove l'acciaieria ha inquinato pesantemente con sostanze cancerogene come la diossina, i Pcb (Policlorobifenili ndr) e il benzo(a)pirene''.
Il 17 febbraio si aprira' a Taranto il confronto fra la magistratura, i periti e le parti sull'incidente probatorio. Si avviera' la discussione della maxiperizia. ''I periti nominati dalla Procura di Taranto - sottolinea Marescotti - hanno efficacemente indagato sull'inquinamento da diossina e sull'Ilva, individuando in quest'ultima una fonte significativa e determinante per comprendere quanto e' accaduto. E accanto alla diossina vi sono altre sostanze cancerogene emesse dagli impianti dell'acciaieria''.