“Economia pugliese in sofferenza, si faciliti il credito alle imprese”

BARI. “Bisogna creare condizioni che possano segnare il rilancio del territorio, della produzione, della produttività, dell’economia, dei consumi e, quindi, in un circolo virtuoso dell’occupazione sana e duratura. Bisogna aprire i piccoli e piccolissimi cantieri sul territorio e dare ossigeno alle aziende facilitando il credito. Dopo lunghi ed estenuanti dibattiti, purtroppo, riscontriamo, ancora, misure restrittive e che vanno esattamente in direzione contraria”.
E’ quanto affermato dal Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, dopo l’analisi dei dati Inps secondo i quali, nel mese di gennaio 2012, le ore complessivamente autorizzate a titolo di cassa integrazione guadagni, a livello nazionale, sono state circa 55 milioni, in flessione dell’8,78% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In crescita del 10,79% sono quelli per cassa integrazione ordinaria, legata alle riduzioni o sospensioni dell’attività lavorativa con ripresa certa dell’attività produttiva. In flessione, invece, sono sia quelli per cassa integrazione straordinaria (-10%) che per quella in deroga (-26,81%).
“Sintomi di una contrazione – spiega Pugliese - tra le forme di sostegno al reddito dei dipendenti di aziende che sono ormai prossime alla cessazione definitiva delle attività produttive”.
Considerando la realtà della Puglia, gli interventi di cassa integrazione complessivamente autorizzati in gennaio 2012 sono stati pari a 2.068.973 ore, in flessione del 33,47% rispetto a gennaio 2011, in flessione del 75% quelli straordinari, sostanzialmente stabili quelli per cassa integrazione guadagni ordinaria. In forte crescita sono quelli in deroga: +44,97%, ovvero 856.526 ore.
“E’ segno - conclude Pugliese - che la forte crisi di mercato sta incidendo in maniera profonda sul tessuto produttivo locale. Le aziende con difficoltà temporanee riescono a sopravvivere grazie alla cassa integrazione ordinaria, quelle più grandi e con difficoltà più accentuate hanno ormai esaurito gli interventi straordinari e quelle più piccole tentano di resistere ricorrendo agli interventi in deroga”.

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