di Dario Durante. «La biblioteca comunale a Bari non serve». La provocazione porta la firma del sindaco Michele Emiliano, intervenuto agli “Stati generali della lettura e del libro” organizzati dal Partito Democratico al fine di avanzare una proposta di legge organica, efficace e partecipata del settore per l'intero territorio pugliese.
«Protestiamo e siamo esterrefatti per tale affermazione e pensiamo che un sindaco così non
serva per lo sviluppo di Bari» ha prontamente dichiarato Waldemaro Morgese, presidente della Sezione pugliese dell'Associazione Italiana Biblioteche (AIB), ricordando la scarsa attenzione (non solo economica) riservata alla biblioteche pubbliche baresi, in particolare a quelle di quartiere, ormai chiuse unitamente a quella dedicata ai ragazzi (BiRaBà) sita nei locali del vecchio stadio, e all'isolamento in cui versa la “cittadella della cultura” dove è situata la nazionale Sagarriga Visconti Volpi.
A difesa delle strutture bibliotecarie, è partita una mobilitazione di professionisti e di lettori per «invadere idealmente i siti, l'indirizzo urp comunale e le pagine dei maggiori social network» per contrastare l'atteggiamento del sindaco che, «proponendosi come unico modello di lettore, rischia di significare l'irrilevanza del ruolo di una istituzione per la
formazione di talenti e dall'ordinaria vocazione all'accoglienza di tutte le fasce di utenza, riconosciuta come presidio di democrazia».
«Ho detto testualmente “non sono convinto che servano ancora biblioteche comunali nella forma tradizionale”» specifica Emiliano attraverso il proprio account facebook confermando, però, la confessione, rivolta ai bibliotecari del Pd, di «non aver mai frequentato una biblioteca comunale».
«I bibliotecari di tutto il mondo, sul web, con il tipico atteggiamento dei bibliotecari, hanno scatenato una caccia all'uomo dicendo che non sono degno di fare il sindaco – attacca Emiliano. Deve essere questa la ragione per la quale il livello dei lettori in Italia è così basso. Se foste un po' più comprensivi verso chi non conosce una biblioteca comunale, forse molti di noi verrebbero più volentieri a trovarvi ed a prendere libri. Io mi sono veramente spaventato – conclude ironicamente – e farò tutto quello che i bibliotecari mi diranno di fare: obbedisco».
«Protestiamo e siamo esterrefatti per tale affermazione e pensiamo che un sindaco così non
serva per lo sviluppo di Bari» ha prontamente dichiarato Waldemaro Morgese, presidente della Sezione pugliese dell'Associazione Italiana Biblioteche (AIB), ricordando la scarsa attenzione (non solo economica) riservata alla biblioteche pubbliche baresi, in particolare a quelle di quartiere, ormai chiuse unitamente a quella dedicata ai ragazzi (BiRaBà) sita nei locali del vecchio stadio, e all'isolamento in cui versa la “cittadella della cultura” dove è situata la nazionale Sagarriga Visconti Volpi.
A difesa delle strutture bibliotecarie, è partita una mobilitazione di professionisti e di lettori per «invadere idealmente i siti, l'indirizzo urp comunale e le pagine dei maggiori social network» per contrastare l'atteggiamento del sindaco che, «proponendosi come unico modello di lettore, rischia di significare l'irrilevanza del ruolo di una istituzione per la
formazione di talenti e dall'ordinaria vocazione all'accoglienza di tutte le fasce di utenza, riconosciuta come presidio di democrazia».
«Ho detto testualmente “non sono convinto che servano ancora biblioteche comunali nella forma tradizionale”» specifica Emiliano attraverso il proprio account facebook confermando, però, la confessione, rivolta ai bibliotecari del Pd, di «non aver mai frequentato una biblioteca comunale».
«I bibliotecari di tutto il mondo, sul web, con il tipico atteggiamento dei bibliotecari, hanno scatenato una caccia all'uomo dicendo che non sono degno di fare il sindaco – attacca Emiliano. Deve essere questa la ragione per la quale il livello dei lettori in Italia è così basso. Se foste un po' più comprensivi verso chi non conosce una biblioteca comunale, forse molti di noi verrebbero più volentieri a trovarvi ed a prendere libri. Io mi sono veramente spaventato – conclude ironicamente – e farò tutto quello che i bibliotecari mi diranno di fare: obbedisco».