TORINO. Stephan Schmideiny e Jean Louis de Cartier de Marchienne sono colpevoli. Il magnate svizzero Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Jean Louid de Cartier de Marchienne, sono stati condannati a 16 anni di reclusione. A stabilirlo il tribunale di Torino che ha pronunciato la sentenza nei confronti dei due titolari dell'Eternit in Italia accusati di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche.
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Per i due imputati il pm Raffaele Guariniello aveva richiesto una condanna a 12 anni, aumentati a 20 a causa della continuazione del reato. Il presidente della prima sezione penale del tribunale, Giuseppe Casalbore, ha anche dichiarato estinti per prescrizione i reati commessi negli stabilimenti di Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).
Tra i risarcimenti disposti per le parti civili spiccano i 15 milioni destinati all'Inail, i 4 milioni per il comune di Camagnolo, mentre sono stati disposti risarcimenti mediamente di 100 mila euro alle associazioni sindacali locali regionali e anche alla Cgil nazionale.
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