di Francesco Greco. La “Golden Age” del fumetto Usa passa per l’Italia. Precisamente per la penna di Gianluca Piredda, giornalista e scrittore, sulla scena del mondo editoriale da oltre 20 anni. Ecco il background in anteprima. L’Anctartic Press, che da oltre un quarto di secolo è uno degli editori più attivi sul mercato americano, ha annunciato l’uscita di una serie di “Airboy”, personaggio della “Golden Age” nato nel 1941. Spiega Piredda: “La Golden Age è il periodo d’oro del fumetto Usa, durò circa un ventennio, dalla seconda metà degli anni ’30 alla seconda metà degli anni ‘50”.
Per riproporre “Airboy” gli americani hanno puntato su un tris di autori di fama mondiale. Le storie sono scritte a quattro mani. Portano le firme di Chuck Dixon, noto agli appassionati per averlo rilanciato nel 1986 dopo un periodo di sosta, ma soprattutto per aver ridato freschezza a un altro personaggio molto popolare: Batman. Dixon firma anche “G I Joe” e “Transformers”. Accanto a questa celebrità gli americani hanno chiamato appunto l’italiano Piredda, che negli Usa e nel mondo da oltre 10 anni è conosciuto e apprezzato per “Winds of Winter”, una grafic novel fantasy che presto diventerà una serie per il mercato britannico, “Free Fall”, che la critica Usa definisce “il prototipo del thriller del XXI secolo”, “Areala”, il personaggio che ha avuto più successo all’Antarctic Press e oltre a questo firma anche “Ninja High School”; inoltre ha ideato “Magaverse”, la versione manga del fumetto Marvel.
Ben Dunn è il disegnatore-creatore della storia detta “mangaricano”, ovvero lo stile che ibrida il disegno giapponese col tratto americano, è trendy per le nuove generazioni e ha influenzato molti brand. “Airboy: Deadeye” sarà pronto per aprile. E’ composto da 5 storie, che poi finiranno in un unico volume. “E’ ambientata nel Giappone post-bellico”, chiarisce meglio Piredda, contento di lavorare con i grandi del fumetto Usa. La miniserie sarà distribuita in tutti i paesi di lingua inglese. Ma avrà altre edizioni, forse anche in Italia. Dixon e Piredda, che lavorano in team anche ad altri progetti, hanno intenzione di non abbandonare “Airboy”, e stanno lavorando anche a un’idea che sarà lanciata sul mercato italiano. Su cui vige il più rigoroso top-secret.
Piredda ha 35 anni, è nato e vive in Sardegna (Sassari): “Non ho mai lasciato la mia terra –sorride – le nuove tecnologie ti offrono un ufficio virtuale comodamente sfruttabile. Faccio un lavoro, non ho bisogno di trasferirmi…”. E forse anche i compagni di questa magnifica avventura che valica gli oceani e contamina le culture per comporre il puzzle della creatività e dell’incanto fiabesco. Per la cronaca: Chuck Dixon vive in Florida, Ben Dunn in Texas.
Per riproporre “Airboy” gli americani hanno puntato su un tris di autori di fama mondiale. Le storie sono scritte a quattro mani. Portano le firme di Chuck Dixon, noto agli appassionati per averlo rilanciato nel 1986 dopo un periodo di sosta, ma soprattutto per aver ridato freschezza a un altro personaggio molto popolare: Batman. Dixon firma anche “G I Joe” e “Transformers”. Accanto a questa celebrità gli americani hanno chiamato appunto l’italiano Piredda, che negli Usa e nel mondo da oltre 10 anni è conosciuto e apprezzato per “Winds of Winter”, una grafic novel fantasy che presto diventerà una serie per il mercato britannico, “Free Fall”, che la critica Usa definisce “il prototipo del thriller del XXI secolo”, “Areala”, il personaggio che ha avuto più successo all’Antarctic Press e oltre a questo firma anche “Ninja High School”; inoltre ha ideato “Magaverse”, la versione manga del fumetto Marvel.
Ben Dunn è il disegnatore-creatore della storia detta “mangaricano”, ovvero lo stile che ibrida il disegno giapponese col tratto americano, è trendy per le nuove generazioni e ha influenzato molti brand. “Airboy: Deadeye” sarà pronto per aprile. E’ composto da 5 storie, che poi finiranno in un unico volume. “E’ ambientata nel Giappone post-bellico”, chiarisce meglio Piredda, contento di lavorare con i grandi del fumetto Usa. La miniserie sarà distribuita in tutti i paesi di lingua inglese. Ma avrà altre edizioni, forse anche in Italia. Dixon e Piredda, che lavorano in team anche ad altri progetti, hanno intenzione di non abbandonare “Airboy”, e stanno lavorando anche a un’idea che sarà lanciata sul mercato italiano. Su cui vige il più rigoroso top-secret.
Piredda ha 35 anni, è nato e vive in Sardegna (Sassari): “Non ho mai lasciato la mia terra –sorride – le nuove tecnologie ti offrono un ufficio virtuale comodamente sfruttabile. Faccio un lavoro