di Redazione. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ostenta per la prima volta da quando Monti è premier un certo malcontento: ''Una serie di provvedimenti del governo sono stati approvati con meccanismi da vecchia maggioranza, anche contro le indicazioni del governo stesso: questo e' un problema. Siamo leali e sosteniamo il governo ma non ci lasciamo prendere in giro''. Il leader del Pd si riferisce in particolar modo all'uso del voto di fiducia sulle liberalizzazioni, all'emendamento sulla responsabilita' civile dei giudici approvato dalla Camera grazie a un asse tra Pdl, Lega e franchi tiratori.
Poi passa al sentito capitolo Rai: ''Io ho segnalato alcuni fatti che sono: un colpo di mano sulle nomine Rai, una norma anti-magistrati e degli emendamenti al Senato sulle liberalizzazioni. Sono tutte cose approvate con meccanismi da vecchia maggioranza contro le indicazioni del governo stesso. Adesso ci si dia una regolata''.
Il segretario e' preoccupato pure per l'insistenza con cui il governo, nella trattativa in corso sulla riforma del lavoro che riprendera' a Palazzo Chigi giovedi', insiste per cancellare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: ''Vigileremo sulla trattativa in corso. Si deve trovare un accordo perche' il paese ha bisogno di riforme''.
Anche Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil, si mostra palesemente insoddisfatto nel corso di un convegno del Pd, tenutosi ieri a Roma, e torna sulla vecchia querelle della perniciosità degli esecutivi tecnici per il Belpaese: ''Il governo tecnico e' un'anomalia che rischia di far male alla democrazia e di travolgere i partiti. Il Pd, se non vuole essere solo uno spazio pubblico, deve discutere e scegliere una linea''.
Anche Susanna Camusso, segretaria della Cgil, insiste: ''La riforma del mercato del lavoro senza l'accordo con le parti sociali sarebbe ingiusta e inadeguata''. Il ministro Fornero annota in previsione della ripresa del negoziato: ''Si parla troppo di articolo 18. Quello che puo' toccarlo e' il tema della flessibilita' in uscita. Non e' probabilmente giusto legare un lavoratore all''impresa in tutte le circostanze''.
La replica a Bersani e al Pd arriva da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato: ''Sul lavoro giustamente si sentono le parti sociali, in primis i sindacati. Sulla giustizia deputati di destra, centro e sinistra votano per la responsabilita' civile dei giudici e il Senato dovrebbe cancellare la scelta? La valuteremo nel merito, ma il principio restera'''.
Poi passa al sentito capitolo Rai: ''Io ho segnalato alcuni fatti che sono: un colpo di mano sulle nomine Rai, una norma anti-magistrati e degli emendamenti al Senato sulle liberalizzazioni. Sono tutte cose approvate con meccanismi da vecchia maggioranza contro le indicazioni del governo stesso. Adesso ci si dia una regolata''.
Il segretario e' preoccupato pure per l'insistenza con cui il governo, nella trattativa in corso sulla riforma del lavoro che riprendera' a Palazzo Chigi giovedi', insiste per cancellare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: ''Vigileremo sulla trattativa in corso. Si deve trovare un accordo perche' il paese ha bisogno di riforme''.
Anche Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil, si mostra palesemente insoddisfatto nel corso di un convegno del Pd, tenutosi ieri a Roma, e torna sulla vecchia querelle della perniciosità degli esecutivi tecnici per il Belpaese: ''Il governo tecnico e' un'anomalia che rischia di far male alla democrazia e di travolgere i partiti. Il Pd, se non vuole essere solo uno spazio pubblico, deve discutere e scegliere una linea''.
Anche Susanna Camusso, segretaria della Cgil, insiste: ''La riforma del mercato del lavoro senza l'accordo con le parti sociali sarebbe ingiusta e inadeguata''. Il ministro Fornero annota in previsione della ripresa del negoziato: ''Si parla troppo di articolo 18. Quello che puo' toccarlo e' il tema della flessibilita' in uscita. Non e' probabilmente giusto legare un lavoratore all''impresa in tutte le circostanze''.
La replica a Bersani e al Pd arriva da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato: ''Sul lavoro giustamente si sentono le parti sociali, in primis i sindacati. Sulla giustizia deputati di destra, centro e sinistra votano per la responsabilita' civile dei giudici e il Senato dovrebbe cancellare la scelta? La valuteremo nel merito, ma il principio restera'''.