di Redazione. E' convocato per stamane alle 15, a Palazzo Chigi, un Cdm di grande rilevanza per il futuro del Belpaese. Il presidente del Consiglio Mario Monti dovrebbe proporre un decreto legge e una delega fiscale per avviare una generalizzata riforma delle imposte. L'obiettivo e' semplificare gli adempimenti tributari.
Il provvedimento dovrebbe servire anche a una piu' incisiva lotta all'evasione fiscale, problema sul quale l'esecutivo ritiene di aver gia' avviato una efficace campagna di opinione. Nel decreto allo studio del governo c'e' inoltre la clausola che stabilisce l'esenzione del pagamento dell' Imposta municipale unica (Imu) solo per gli immobili non commerciali.
Si tratta della norma che per la prima volta fara' pagare una tassa per i propri immobili (quelli non ad uso di culto) alla Chiesa cattolica. Secondo l'Associazione dei Comuni italiani (Anci), con questa delibera dovrebbero entrare nelle casse dello Stato tra i 500 e i 600 milioni di euro.
Sul fisco il governo, secondo le indiscrezioni, avrebbe intenzione di ridurre le prime due aliquote fiscali, quella attualmente al 23% (fino a 15.000 euro di reddito) e quella al 27% (fino a 28.000 euro di reddito). Come lo stesso Monti ha spiegato nei giorni scorsi, si tratta ''di ridurre il disavanzo pubblico e far affluire ai contribuenti onesti in forma di minori tasse il gettito di maggiore lotta all'evasione''. Il governo dovrebbe provvedere al riordino e alla riduzione delle agevolazioni fiscali che attualmente sono centinaia.
Il Cdm discutera' pure del capitolo liberalizzazioni. Va a rilento la discussione sull' ultima versione del decreto nella commissione Industria del Senato. A premere per ulteriori modifiche sono i partiti e le categorie interessate. L'esecutivo potrebbe annunciare la richiesta del voto di fiducia sul testo definitivo del decreto legge che ha intenzione di perfezionare.
Gli avvocati, in segno di protesta, hanno gia' annunciato sette giorni di sciopero, dal 15 al 23 marzo, una manifestazione a Roma davanti al Ministero della Giustizia e il blocco totale dell'attivita' giudiziaria con sciopero bianco e autosospensione del gratuito patrocinio e della difesa d'ufficio.
Per Loreno Bittarelli, presidente nazionale del sindacato Uritaxi: ''I lavoratori del settore taxi hanno concesso moltissimo con questo decreto senza aver ottenuto per il momento nulla in cambio''. Da qui l'ipotesi di manifestazioni di protesta. Come i taxisti, pronti a mobilitarsi sono i farmacisti Dichiara Francesco Rutelli, a nome del Terzo polo, dopo un incontro con il governo svoltosi ieri pomeriggio: ''Vogliamo esprimere grande preoccupazione per il rischio che il decreto legge sulle liberalizzazioni rischi di essere snaturato e che il Parlamento sembri una tela di Penelope.
Abbiamo colto dal governo la consapevolezza della necessita' di non accettare arretramenti''.
Il provvedimento dovrebbe servire anche a una piu' incisiva lotta all'evasione fiscale, problema sul quale l'esecutivo ritiene di aver gia' avviato una efficace campagna di opinione. Nel decreto allo studio del governo c'e' inoltre la clausola che stabilisce l'esenzione del pagamento dell' Imposta municipale unica (Imu) solo per gli immobili non commerciali.
Si tratta della norma che per la prima volta fara' pagare una tassa per i propri immobili (quelli non ad uso di culto) alla Chiesa cattolica. Secondo l'Associazione dei Comuni italiani (Anci), con questa delibera dovrebbero entrare nelle casse dello Stato tra i 500 e i 600 milioni di euro.
Sul fisco il governo, secondo le indiscrezioni, avrebbe intenzione di ridurre le prime due aliquote fiscali, quella attualmente al 23% (fino a 15.000 euro di reddito) e quella al 27% (fino a 28.000 euro di reddito). Come lo stesso Monti ha spiegato nei giorni scorsi, si tratta ''di ridurre il disavanzo pubblico e far affluire ai contribuenti onesti in forma di minori tasse il gettito di maggiore lotta all'evasione''. Il governo dovrebbe provvedere al riordino e alla riduzione delle agevolazioni fiscali che attualmente sono centinaia.
Il Cdm discutera' pure del capitolo liberalizzazioni. Va a rilento la discussione sull' ultima versione del decreto nella commissione Industria del Senato. A premere per ulteriori modifiche sono i partiti e le categorie interessate. L'esecutivo potrebbe annunciare la richiesta del voto di fiducia sul testo definitivo del decreto legge che ha intenzione di perfezionare.
Gli avvocati, in segno di protesta, hanno gia' annunciato sette giorni di sciopero, dal 15 al 23 marzo, una manifestazione a Roma davanti al Ministero della Giustizia e il blocco totale dell'attivita' giudiziaria con sciopero bianco e autosospensione del gratuito patrocinio e della difesa d'ufficio.
Per Loreno Bittarelli, presidente nazionale del sindacato Uritaxi: ''I lavoratori del settore taxi hanno concesso moltissimo con questo decreto senza aver ottenuto per il momento nulla in cambio''. Da qui l'ipotesi di manifestazioni di protesta. Come i taxisti, pronti a mobilitarsi sono i farmacisti Dichiara Francesco Rutelli, a nome del Terzo polo, dopo un incontro con il governo svoltosi ieri pomeriggio: ''Vogliamo esprimere grande preoccupazione per il rischio che il decreto legge sulle liberalizzazioni rischi di essere snaturato e che il Parlamento sembri una tela di Penelope.
Abbiamo colto dal governo la consapevolezza della necessita' di non accettare arretramenti''.