di Silvia Resta. A piede libero, dopo nemmeno un anno di reclusione, Massimo Donadei, 33 anni, pluripregiudicato ed affiliato Sacra corona unita, ritenuto al vertice del sodalizio criminale sgominato nel corso dell’operazione denominata “Bamba”. Il Tribunale del Riesame ha infatti accolto la richiesta avanzata dalla difesa di Donadei, rappresentata dagli avvocati Francesca Conte e Simone Potente, che per il principio delle contestazioni a catena, ha fatto sì che venisse dichiarata l’inefficacia della custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.
Il 15 marzo scorso Donadei era stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato, che lo ritenne responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti per essere stato trovato in possesso di quattro dosi di cocaina. Un’accusa per la quale è stato poi condannato a due anni di reclusione. Il 7 maggio scorso però gli venne notificata in carcere una nuova ordinanza nella quale lo si accusava di essere il promotore di un’associazione a delinquere dedita al traffico di droga e armi, operazione che oltre a lui, fece finire in manette altre 25 persone. La difesa, a tal proposito, sostiene che la seconda ordinanza si basi su materiale probatorio già utilizzato per il primo arresto e che perciò la durata massima della custodia cautelare debba fare riferimento al primo arresto e non al secondo. In forza di ciò Donadei è tornato in libertà e nell’aprile prossimo sarà giudicato con rito abbreviato come da lui richiesto.
Il 15 marzo scorso Donadei era stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato, che lo ritenne responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti per essere stato trovato in possesso di quattro dosi di cocaina. Un’accusa per la quale è stato poi condannato a due anni di reclusione. Il 7 maggio scorso però gli venne notificata in carcere una nuova ordinanza nella quale lo si accusava di essere il promotore di un’associazione a delinquere dedita al traffico di droga e armi, operazione che oltre a lui, fece finire in manette altre 25 persone. La difesa, a tal proposito, sostiene che la seconda ordinanza si basi su materiale probatorio già utilizzato per il primo arresto e che perciò la durata massima della custodia cautelare debba fare riferimento al primo arresto e non al secondo. In forza di ciò Donadei è tornato in libertà e nell’aprile prossimo sarà giudicato con rito abbreviato come da lui richiesto.