"Il carcere non è più obbligatorio per gli stupri di gruppo"

ROMA. La custodia cautelare in carcere, per i reati a sfondo sessuale, non e' piu' obbligatoria da parte del giudice che puo' anche riservare all'imputato, una pena alternativa. A stabilirlo e' stata, nei giorni scorsi, una sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la decisione del Tribunale del Riesame di Roma che aveva stabilito la detenzione in carcere per due ragazzi ciociari accusati di aver stuprato, in gruppo, una sedicenne di Sora. A chiedere l'intervento della Cassazione erano stati, in un dettagliato ricorso, i legali di fiducia degli imputati.

"La sentenza della Cassazione sulle misure diverse dal carcere per chi e' accusato di stupro di gruppo non e' affatto convincente e sara' un'ulteriore spinta al silenzio per le donne che subiscono violenza". Ad affermarlo e' Donata Lenzi, della presidenza del gruppo Pd della Camera. "E' proprio nel periodo che intercorre fra la denuncia e il processo - spiega Lenzi - che le donne subiscono maggiori pressioni e minacce e spesso sono costrette a nascondersi. Proprio per questi motivi, ci sembra che per un reato cosi' grave l'interpretazione stabilita dalla Corte sia inopportuna e tenga in scarsa considerazione la realta' delle donne vittime di violenza".

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