ROMA. Monti saluta Matrix con la sua consueta pacatezza, ma con parole che fanno riflettere. Fiducia ritrovata, spread che scende "e scendera' ancora", garantisce il Professore e poi via con l'intervista. Il posto fisso? "Che monotonia", dice il professore per ribadire che "i giovani devono abituarsi all'idea che non avranno il posto fisso". Una frase forte quanto fatta scivolare li' nel corso della conversazione con Alessio Vinci, che si salda a quella per cui l'art.18 "non e' un tabu'": "Puo' essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia e dei giovani, in certi contesti e abbastanza accettabile in altri contesti".
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Secondo Monti, "bisogna modificare il sistema di flessibilita' in entrata e in uscita" e "ovviamente ci vuole una riforma degli ammortizzatori sociali che vada nel senso di tutelare il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro senza negare la tutela del lavoratore a un posto che diventa obsoleto".
Monti difende la battaglia sulle liberalizzazioni. Invita a osservare che "da anni l'Europa chiedeva che nel campo dell'energia Eni accettasse, e che il governo ponesse all'Eni, la separazione proprietaria tra generazione di energia e la distribuzione, quantro al gas. Non e' un interesse debole ma il governo si e' imposto, trovando comprensione nell'Eni e questa separazione ci sara'". Del resto, avverte meglio scommettere sul buon fine della liberalizzazioni se non si vuole finire come la Grecia.
"Se gli italiani sperano di vedere prevalere le resistenze corporative, allora i tassi ripartiranno verso l'alto e andiamo a sbattere". E allora "meglio sarebbe studiare il greco, ma quello moderno...".
Di fronte a un rischio del genere, pero', "vedra' - dice a Vinci - che prevarra' la maturita' delle forze politiche". E del resto alla fine "banchieri e petrolieri non e' che vengono a manifestare sotto le finestre di Palazzo Chigi come i taxisti ma se avessimo tempo potrei dimostrare che anche loro...". Parole di stima per Berlusconi, "in fondo devo a lui se ho cominciato a interessarmi della cosa pubblica come Commissario europeo quando ancora mi chiedevano come mai avessi preferito l'Ue al cda della Rai", e una corposa lista delle questioni off limits per il suo governo tecnico rispetto al campo della politica, perche' "il mio governo ha compiti limitati, ma ciononostante difficilissimi, per rendere l'Italia migliore. Questo compito lo svolgeremo se osserveremo una certa distanza rispetto da partiti".
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Secondo Monti, "bisogna modificare il sistema di flessibilita' in entrata e in uscita" e "ovviamente ci vuole una riforma degli ammortizzatori sociali che vada nel senso di tutelare il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro senza negare la tutela del lavoratore a un posto che diventa obsoleto".
Monti difende la battaglia sulle liberalizzazioni. Invita a osservare che "da anni l'Europa chiedeva che nel campo dell'energia Eni accettasse, e che il governo ponesse all'Eni, la separazione proprietaria tra generazione di energia e la distribuzione, quantro al gas. Non e' un interesse debole ma il governo si e' imposto, trovando comprensione nell'Eni e questa separazione ci sara'". Del resto, avverte meglio scommettere sul buon fine della liberalizzazioni se non si vuole finire come la Grecia.
"Se gli italiani sperano di vedere prevalere le resistenze corporative, allora i tassi ripartiranno verso l'alto e andiamo a sbattere". E allora "meglio sarebbe studiare il greco, ma quello moderno...".
Di fronte a un rischio del genere, pero', "vedra' - dice a Vinci - che prevarra' la maturita' delle forze politiche". E del resto alla fine "banchieri e petrolieri non e' che vengono a manifestare sotto le finestre di Palazzo Chigi come i taxisti ma se avessimo tempo potrei dimostrare che anche loro...". Parole di stima per Berlusconi, "in fondo devo a lui se ho cominciato a interessarmi della cosa pubblica come Commissario europeo quando ancora mi chiedevano come mai avessi preferito l'Ue al cda della Rai", e una corposa lista delle questioni off limits per il suo governo tecnico rispetto al campo della politica, perche' "il mio governo ha compiti limitati, ma ciononostante difficilissimi, per rendere l'Italia migliore. Questo compito lo svolgeremo se osserveremo una certa distanza rispetto da partiti".