BARI. “Non si può, a mio avviso, parlare di posto di lavoro fisso o di posto di lavoro flessibile senza affrontare a tutto tondo la tematica del lavoro. Monti potrebbe aver ragione ed anzi, in molti lo applaudirebbero, ma deve rendere forte il sistema economico-produttivo tanto da offrire mobilità orizzontale e verticale nel mercato del lavoro ma, oggi, c'è solo mobilità di tanti giovani e meno giovani espulsi dal circuito lavorativo che si mobilitano alla ricerca di un posto di lavoro che non c'è, né fisso, né precario".
Lo riferisce il consigliere regionale Pdl, Ignazio Zullo.
"E' il sistema produttivo - prosegue Zullo - che va sostenuto rivedendo la funzione sociale delle banche che ormai non finanziano più nessuno avendo per lungo tempo impegnato i nostri risparmi nel mercato dei titoli e non nel finanziamento delle attività, efficientando la Pubblica Amministrazione e la cultura della responsabilità nella burocrazia, interrompendo il corto circuito che ormai si è innescato tra giustizia e società operosa al punto che ormai va in galera chi lavora e regge le imprese e non chi vende droga per strada ai nostri figli, dando certezza al pagamento del lavoro svolto dalle imprese in un paese dove non si è più certi del pagamento del lavoro svolto per conto dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni.
Oggi si è tutti precari, tutti nell'incerto, tutti protesi alla rinuncia dei proprio diritti in ambito lavorativo pur di poter continuare a lavorare, tutti a rimuginare nel proprio cuore quella frase di Papa Giovanni Paolo II "Coraggio, non abbiate paura".
Ecco, Monti dia coraggio ma non parlando del posto di lavoro ma del lavoro a tutto tondo. Ci dica qual è la sua idea del lavoro, del rapporto credito-imprenditoria, dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, dei tempi entro i quali inderogabilmente un dirigente deve esprimere un parere o un'Autorità deve rilasciare un'autorizzazione e della pena alla quale assoggettare comportamenti dilatativi ed omissivi, del giusto equilibrio tra la riscossione coatta e le difficoltà di pagamento del dovuto da parte del contribuente, del giusto equilibrio tra il valore della giustizia e il valore dell'economia nelle misure cautelari dei sequestri preventivi di cantieri ed attività economiche e delle restrizioni della libertà personale degli imprenditori.
In questo caso, non avremmo paura di metterci in gioco. Credo in Monti ma non per quella persona o quella storia che egli rappresenta che ovviamente sprizza ogni positività. Credo in Monti perché opera in condizioni ottimali con la piena fiducia del Capo dello Stato e di larghissima parte del Parlamento.
Dopo Papa Giovanni Paolo II, tocca a Monti dirci: ‘Coraggio, non abbiate paura’. A lui tocca un compito più gravoso: deve dircelo con i fatti e con provvedimenti concreti”, conclude Zullo.
Lo riferisce il consigliere regionale Pdl, Ignazio Zullo.
"E' il sistema produttivo - prosegue Zullo - che va sostenuto rivedendo la funzione sociale delle banche che ormai non finanziano più nessuno avendo per lungo tempo impegnato i nostri risparmi nel mercato dei titoli e non nel finanziamento delle attività, efficientando la Pubblica Amministrazione e la cultura della responsabilità nella burocrazia, interrompendo il corto circuito che ormai si è innescato tra giustizia e società operosa al punto che ormai va in galera chi lavora e regge le imprese e non chi vende droga per strada ai nostri figli, dando certezza al pagamento del lavoro svolto dalle imprese in un paese dove non si è più certi del pagamento del lavoro svolto per conto dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni.
Oggi si è tutti precari, tutti nell'incerto, tutti protesi alla rinuncia dei proprio diritti in ambito lavorativo pur di poter continuare a lavorare, tutti a rimuginare nel proprio cuore quella frase di Papa Giovanni Paolo II "Coraggio, non abbiate paura".
Ecco, Monti dia coraggio ma non parlando del posto di lavoro ma del lavoro a tutto tondo. Ci dica qual è la sua idea del lavoro, del rapporto credito-imprenditoria, dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, dei tempi entro i quali inderogabilmente un dirigente deve esprimere un parere o un'Autorità deve rilasciare un'autorizzazione e della pena alla quale assoggettare comportamenti dilatativi ed omissivi, del giusto equilibrio tra la riscossione coatta e le difficoltà di pagamento del dovuto da parte del contribuente, del giusto equilibrio tra il valore della giustizia e il valore dell'economia nelle misure cautelari dei sequestri preventivi di cantieri ed attività economiche e delle restrizioni della libertà personale degli imprenditori.
In questo caso, non avremmo paura di metterci in gioco. Credo in Monti ma non per quella persona o quella storia che egli rappresenta che ovviamente sprizza ogni positività. Credo in Monti perché opera in condizioni ottimali con la piena fiducia del Capo dello Stato e di larghissima parte del Parlamento.
Dopo Papa Giovanni Paolo II, tocca a Monti dirci: ‘Coraggio, non abbiate paura’. A lui tocca un compito più gravoso: deve dircelo con i fatti e con provvedimenti concreti”, conclude Zullo.
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