TARANTO. «È venuto il momento che su Taranto Nichi Vendola la smetta con le narrazioni e cominci ad occuparsi seriamente dell'inquinamento che, ogni giorno, ruba un pezzo di futuro ai cittadini di Taranto». A sostenerlo è il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che chiede al Presidente della Regione Puglia di spiegare immediatamente le ragioni che hanno portato la Regione a dare l'assenso all'Autorizzazione Integrata ambientale all'Ilva di Taranto che autorizza l'aumento delle produzioni a 15 milioni di tonnellate: spiegazioni oggi rese ancora più attuale anche alla luce della perizia della Procura della Repubblica di Taranto su quell'Aia.
Ed aggiunge: «Com'è possibile che né il ministero dell'Ambiente, né la Regione Puglia abbiano preso in considerazione la nota dei carabinieri sulle irregolarità riscontrate all'interno dell'Ilva? Alla luce di quanto sta emergendo chiediamo che ministero, Regione, Provincia e Comune di Taranto ritirino immediatamente le firme sull'Aia che rappresenta una dichiarazione di di guerra nei confronti della città più inquinata d'Italia e d'Europa».
Bonelli prosegue: «È assurdo che nonostante l'altissimo livello di inquinamenti e la grande concentrazione industriale nella città dove viene emesso il 95% della diossina italiana la Regione Puglia abbia autorizzato il quarto inceneritore - conclude Bonelli -. Ricordiamo che l'area di Taranto è un Sin, ovvero un sito di interesse nazionale dove andrebbero fatte bonifiche e non fatti aumentare i livelli di inquinamento».
Ed aggiunge: «Com'è possibile che né il ministero dell'Ambiente, né la Regione Puglia abbiano preso in considerazione la nota dei carabinieri sulle irregolarità riscontrate all'interno dell'Ilva? Alla luce di quanto sta emergendo chiediamo che ministero, Regione, Provincia e Comune di Taranto ritirino immediatamente le firme sull'Aia che rappresenta una dichiarazione di di guerra nei confronti della città più inquinata d'Italia e d'Europa».
Bonelli prosegue: «È assurdo che nonostante l'altissimo livello di inquinamenti e la grande concentrazione industriale nella città dove viene emesso il 95% della diossina italiana la Regione Puglia abbia autorizzato il quarto inceneritore - conclude Bonelli -. Ricordiamo che l'area di Taranto è un Sin, ovvero un sito di interesse nazionale dove andrebbero fatte bonifiche e non fatti aumentare i livelli di inquinamento».