BARI. “Immigrazione verso il vecchio continente: l’Europa non può fare finta di non vedere e non sentire. Tantomeno può riprendere la vecchia strategia delle ‘cannoniere’. L’Europa non può lasciare sola la Puglia: la nostra politica di accoglienza non è un capriccio, è la consapevolezza di una necessità storica e di una opportunità”. Il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, si schiera con Vendola. “Sono con il Presidente della Regione e con gli argomenti che ha lucidamente illustrato al Comitato delle Regioni”.
“Sono anche orgoglioso della Puglia che ha rappresentato a Bruxelles: una Regione sempre più civile quanto più di frontiera, che in momenti così difficili ha la forza di indicare un modello di comportamento virtuoso ad un intero continente, nei confronti di uno dei problemi più attuali”.
“Un’Europa tanto progredita quanto sempre più anziana, per effetto dell’invecchiamento della popolazione e dei bassi indici di natalità, ha bisogno di energie giovani”. Quello che alla Puglia è chiaro da tempo dovrà diventare una consapevolezza dell’intero sistema continentale, perché la “nostra regione - insiste Introna – non può essere abbandonata a se stessa davanti a masse di disperati, come se non fosse la porta meridionale dell’Europa ma una terra di nessuno.
Certo, gli afflussi vanno disciplinati, serve una legislazione che tenga conto dell’offerta di occupazione ai cittadini extracomunitari ma anche dell’esigenza di non impoverire Paesi in via di sviluppo, sottraendo forza lavoro giovane e soprattutto energie intellettuali, i ‘cervelli’, la classe dirigente del futuro”.
“Sono anche orgoglioso della Puglia che ha rappresentato a Bruxelles: una Regione sempre più civile quanto più di frontiera, che in momenti così difficili ha la forza di indicare un modello di comportamento virtuoso ad un intero continente, nei confronti di uno dei problemi più attuali”.
“Un’Europa tanto progredita quanto sempre più anziana, per effetto dell’invecchiamento della popolazione e dei bassi indici di natalità, ha bisogno di energie giovani”. Quello che alla Puglia è chiaro da tempo dovrà diventare una consapevolezza dell’intero sistema continentale, perché la “nostra regione - insiste Introna – non può essere abbandonata a se stessa davanti a masse di disperati, come se non fosse la porta meridionale dell’Europa ma una terra di nessuno.
Certo, gli afflussi vanno disciplinati, serve una legislazione che tenga conto dell’offerta di occupazione ai cittadini extracomunitari ma anche dell’esigenza di non impoverire Paesi in via di sviluppo, sottraendo forza lavoro giovane e soprattutto energie intellettuali, i ‘cervelli’, la classe dirigente del futuro”.