LECCE. Dopo aver ricevuto il personale infermieristico del Vito Fazzi, da ieri in stato di agitazione, il sindaco Paolo Perrone ha scritto al neo-assessore regionale alla Sanità Attolini, al Direttore dell'Asl di Lecce Mellone e, per conoscenza, alla vicepresidente della Regione Loredana Capone, per chiedere che vengano tenute in giusta considerazione le richieste dei lavoratori e per promuovere un incontro tra le parti. Perrone: "A rischio l'assistenza infermieristica a Lecce e in numerosi presidi della provincia".
Questa mattina il sindaco di Lecce ha ricevuto il personale infermieristico del Vito Fazzi, accompagnato dal sindacato di categoria NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche, rappresentato dal segretario Graziano Paolo Accogli), nella sala Giunta di Palazzo Carafa, alla presenza del consigliere regionale Roberto Marti e dei consiglieri comunali Vittorio Solero e Roberto Martella. Sindacato e lavoratori hanno fatto espressa richiesta di incontro al sindaco Perrone, dopo la proclamazione dello stato di agitazione. Richiesta tempestivamente accolta dal primo cittadino. Il sindaco ha preso atto delle problematiche manifestate dagli infermieri, registrando i punti emersi durante l'assemblea sindacale dello scorso 13 febbraio. Considerato che, così come confermato dal NURSIND, soltanto il sindaco Perrone ha accolto la richiesta d'aiuto del personale infermieristico, lo stesso ha fatto sue le esigenze dei lavoratori e ha deciso di scrivere all'assessore regionale alla Sanità, al direttore dell'Asl e, per conoscenza, alla vicepresidente della Regione, per chiedere che vengano tenute in considerazione le difficoltà del personale addetto all'assistenza infermieristica e perché venga eventualmente organizzato un incontro tra parti. Anche perché, se non si dovesse trovare una congrua soluzione, i lavoratori perseguiranno la strada dello sciopero di 24ore previsto per il prossimo 2 aprile.
Tra le criticità lamentate, che secondo i lavoratori hanno reso il problema ormai "cronico", la carenza di organico, con conseguente carico di lavoro sulle poche unità infermieristiche, la certezza dell'ordine di servizio (con turnazioni variate ad horas), che non consente di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Tutto questo, non può che ripercuotersi sulle prestazioni, e quindi sull'assistenza ai pazienti, che così non vedono garantiti i servizi minimi.
Alla precisa richiesta di un supporto, il sindaco Perrone, anche in qualità di massima autorità sanitaria locale, ha assicurato il massimo impegno per la tutela dei posti di lavoro e perché venga garantito il diritto alla cura. "Qualcuno mi ha accusato di fare campagna elettorale sui temi della sanità - ha detto il sindaco - ma quel qualcuno non sa evidentemente che io sono sempre pronto ad entrare nelle questioni sanitarie perché, da una parte gli operatori e dall'altra i pazienti, mi chiedono quotidianamente di intervenire. Molte volte ho fatto sopralluoghi e visite al Fazzi, senza neanche avvisare la direzione sanitaria. Ogni volta, ho riscontrato sentimenti di unanime incertezza e di rassegnazione. Prendo posizione anche questa volta, così come richiesto da questi lavoratori, facendo mie le loro esigenze. Mi rivolgo all'assessore regionale al ramo, al governo regionale tutto e al direttore generale, perché LA SANITÀ È UNA COSA SERIA".
"I servizi sanitari non possono essere sottovalutati - ha detto il consigliere regionale Roberto Marti - ecco perché è necessario intervenire tempestivamente quando viene lanciato un grido d'allarme. Questo, per i lavoratori che hanno il diritto di essere messi nelle condizioni di prestare la loro attività con serenità e per tutti i pazienti, il cui diritto alla salute è sacrosanto".
"Il problema è territoriale - ha commentato il consigliere comunale e Presidente dell'Ambito Territoriale di Lecce, Roberto Martella. In numerose occasioni abbiamo lamentato la totale assenza della parte sociale e sanitaria in tutti i comuni. Non c'è personale e i pazienti non possono essere accuditi. Il personale infermieristico non esiste, così come quello tecnico assistenziale. Al Fazzi sei terapiste devono coprire tutti i reparti. È inconcepibile".
Questa mattina il sindaco di Lecce ha ricevuto il personale infermieristico del Vito Fazzi, accompagnato dal sindacato di categoria NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche, rappresentato dal segretario Graziano Paolo Accogli), nella sala Giunta di Palazzo Carafa, alla presenza del consigliere regionale Roberto Marti e dei consiglieri comunali Vittorio Solero e Roberto Martella. Sindacato e lavoratori hanno fatto espressa richiesta di incontro al sindaco Perrone, dopo la proclamazione dello stato di agitazione. Richiesta tempestivamente accolta dal primo cittadino. Il sindaco ha preso atto delle problematiche manifestate dagli infermieri, registrando i punti emersi durante l'assemblea sindacale dello scorso 13 febbraio. Considerato che, così come confermato dal NURSIND, soltanto il sindaco Perrone ha accolto la richiesta d'aiuto del personale infermieristico, lo stesso ha fatto sue le esigenze dei lavoratori e ha deciso di scrivere all'assessore regionale alla Sanità, al direttore dell'Asl e, per conoscenza, alla vicepresidente della Regione, per chiedere che vengano tenute in considerazione le difficoltà del personale addetto all'assistenza infermieristica e perché venga eventualmente organizzato un incontro tra parti. Anche perché, se non si dovesse trovare una congrua soluzione, i lavoratori perseguiranno la strada dello sciopero di 24ore previsto per il prossimo 2 aprile.
Tra le criticità lamentate, che secondo i lavoratori hanno reso il problema ormai "cronico", la carenza di organico, con conseguente carico di lavoro sulle poche unità infermieristiche, la certezza dell'ordine di servizio (con turnazioni variate ad horas), che non consente di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Tutto questo, non può che ripercuotersi sulle prestazioni, e quindi sull'assistenza ai pazienti, che così non vedono garantiti i servizi minimi.
Alla precisa richiesta di un supporto, il sindaco Perrone, anche in qualità di massima autorità sanitaria locale, ha assicurato il massimo impegno per la tutela dei posti di lavoro e perché venga garantito il diritto alla cura. "Qualcuno mi ha accusato di fare campagna elettorale sui temi della sanità - ha detto il sindaco - ma quel qualcuno non sa evidentemente che io sono sempre pronto ad entrare nelle questioni sanitarie perché, da una parte gli operatori e dall'altra i pazienti, mi chiedono quotidianamente di intervenire. Molte volte ho fatto sopralluoghi e visite al Fazzi, senza neanche avvisare la direzione sanitaria. Ogni volta, ho riscontrato sentimenti di unanime incertezza e di rassegnazione. Prendo posizione anche questa volta, così come richiesto da questi lavoratori, facendo mie le loro esigenze. Mi rivolgo all'assessore regionale al ramo, al governo regionale tutto e al direttore generale, perché LA SANITÀ È UNA COSA SERIA".
"I servizi sanitari non possono essere sottovalutati - ha detto il consigliere regionale Roberto Marti - ecco perché è necessario intervenire tempestivamente quando viene lanciato un grido d'allarme. Questo, per i lavoratori che hanno il diritto di essere messi nelle condizioni di prestare la loro attività con serenità e per tutti i pazienti, il cui diritto alla salute è sacrosanto".
"Il problema è territoriale - ha commentato il consigliere comunale e Presidente dell'Ambito Territoriale di Lecce, Roberto Martella. In numerose occasioni abbiamo lamentato la totale assenza della parte sociale e sanitaria in tutti i comuni. Non c'è personale e i pazienti non possono essere accuditi. Il personale infermieristico non esiste, così come quello tecnico assistenziale. Al Fazzi sei terapiste devono coprire tutti i reparti. È inconcepibile".