di Vittorio Polito. Il considerevole aumento delle malattie respiratorie (allergiche e non) e le reazioni e le complicazioni che si possono verificare con la terapia farmacologica protratta per il trattamento di queste condizioni croniche, giustifica l’interesse dei clinici per la ricerca di terapie naturali che aiutino a ridurre, se non addirittura a sostituire del tutto i rimedi farmacologici. Ed ecco la Clinica del Sale Aerosal® che viene incontro a queste problematiche apportando notevoli benefici agli utilizzatori, soprattutto piccoli.
Il trattamento nelle cave di sale (speleoterapia) è noto da molto tempo. Già Ippocrate la segnalava nei suoi scritti, ma è solo dal 1843 per merito del medico polacco F. Bochkowsky che si è cominciato a cercare di capire quali fossero i meccanismi terapeutici alla base e le applicazioni cliniche. Così si è dato vita alla haloterapia (dal greco halos = sale), una terapia naturale che consiste nella somministrazione, per inalazione, di cloruro di sodio micronizzato, prodotto da un nebulizzatore speciale e respirato in un ambiente confinato - la camera del sale - in cui le pareti e il pavimento sono ricoperti di sale che simula il microclima di una grotta o cava di sale. In questo ambiente il microclima mantiene una umidità del 40-60% ed una temperatura stabile tra 18 e 24°C. L’ambiente è ipoallergenico e il sale conferisce all’aria respirata una bassissima carica batterica. Questi parametri creano condizioni favorevoli e confortevoli per gli utilizzatori
L’effetto terapeutico è stato provato dai dati di ricerche biochimiche, immunologiche e microbiologiche (Simyonka 1989, Slivko, 1980, Yefimova et al, 1990, Zadorozhnaya et al, 1986). Si ritiene che l’organismo, durante il soggiorno nelle cave di sale, si adatti alle caratteristiche specifiche del microclima modificando tutti i suoi apparati. La difficoltà di trarre un elevato numero di pazienti provenienti anche da ragguardevoli distanze e il limitato numero di posti letto disponibili nelle cave ha limitato lo sviluppo dell’haloterapia. La possibilità però di ricreare le stesse condizioni delle grotte in una stanza confinata ha ridato nuovi impulsi allo studio e alla ricerca degli effetti terapeutici di questa terapia.
La Clinica del Sale Aerosal® o haloterapia è realtà nel Policlinico di Bari presso la Clinica Otorinolaringoiatrica della nostra Università diretta dal prof. Nicola Quaranta. In un’area di 40 metri quadri sono stati realizzati una camera tutta di sale dove i bambini possono giocare come in spiaggia mentre respirano microparticelle di sale e iodio, oltre a spazi e luoghi d’attesa adatti all’infanzia, con percorsi terapeutici legati al gioco per far sì che i piccoli ospiti siano a proprio agio. Le particelle di sale e iodio, nebulizzate a secco nella stanza da uno speciale dispositivo, sono di dimensioni ideali per raggiungere tutte le sezioni delle vie respiratorie oltre che ad agire sulla pelle. A tal riguardo, l’Azienda Policlinico Universitario di Bari ha già in programma protocolli di studio sia in ambito respiratorio (ipertrofia adenotonsillare, riniti, sinusiti, otiti catarrali, disturbi respiratori del sonno, asma, fibrosi cistica, bronchiti), sia dermatologico (dermatite atopica, psoriasi), il cui fine è quello di chiarire i meccanismi di azione che rendono valido tale presidio terapeutico.
Responsabile della Clinica del sale e della ricerca è il dottor Matteo Gelardi, dirigente di I livello, citologo nasale ed esperto rinologo internazionale, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Rinologia della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Bari – Policlinico, che da alcuni anni studia i disturbi nasali a livello cellulare. Nell’ambito della Citologia Nasale, si è dedicato allo studio dei meccanismi di difesa e delle variazioni citologiche durante le flogosi delle vie aeree superiori, diventando, in tale settore, punto di riferimento sia in Italia che all’estero. Le sue ricerche sono pubblicate su prestigiose riviste scientifiche internazionali ed è autore del primo “Atlante di Citologia nasale” (Centro Scientifico Editore), tradotto anche in lingua inglese.