BARI. “L’Autorità Idrica approvi quanto prima la proposta del tavolo tecnico regionale alle Opere pubbliche per esentare dal pagamento della tariffa dell’acqua le fasce sociali più deboli”.
E’ l’appello di Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, il quale si mostra d’accordo con le tre fasce di reddito ipotizzate dal tavolo regionale che dovrebbero permettere a circa 400mila famiglie in difficoltà di evitare un ulteriore balzello. E mette in risalto la necessità di “andare incontro alle esigenze delle classi sociali più deboli, che in un momento di profonda crisi come l’attuale, con la recessione e l’inflazione che diventano ogni giorno più pesanti, non possono pagare tariffe di un bene essenziale come l’acqua stilate in periodi economicamente e socialmente ben diversi. Tariffe che devono essere rimodulate su basi più eque e coerenti con la condizione economica delle famiglie pugliesi. E’ incomprensibile – ribadisce Pugliese - non abbassare le tariffe alla luce degli utili ottenuti dall’Acquedotto Pugliese in questi anni: cambiare si può e si deve, per preservare la natura pubblica del bene acqua”.
L’esenzione dalle tariffe sarà possibile grazie ai fondi (110 milioni) messi in campo dalla Regione. “Finalmente – conclude Pugliese facendo riferimento all’esito del referendum – si prova concretamente a dar seguito a quanto la cittadinanza ha chiesto e ottenuto attraverso metodi legittimi e democratici”.
E’ l’appello di Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, il quale si mostra d’accordo con le tre fasce di reddito ipotizzate dal tavolo regionale che dovrebbero permettere a circa 400mila famiglie in difficoltà di evitare un ulteriore balzello. E mette in risalto la necessità di “andare incontro alle esigenze delle classi sociali più deboli, che in un momento di profonda crisi come l’attuale, con la recessione e l’inflazione che diventano ogni giorno più pesanti, non possono pagare tariffe di un bene essenziale come l’acqua stilate in periodi economicamente e socialmente ben diversi. Tariffe che devono essere rimodulate su basi più eque e coerenti con la condizione economica delle famiglie pugliesi. E’ incomprensibile – ribadisce Pugliese - non abbassare le tariffe alla luce degli utili ottenuti dall’Acquedotto Pugliese in questi anni: cambiare si può e si deve, per preservare la natura pubblica del bene acqua”.
L’esenzione dalle tariffe sarà possibile grazie ai fondi (110 milioni) messi in campo dalla Regione. “Finalmente – conclude Pugliese facendo riferimento all’esito del referendum – si prova concretamente a dar seguito a quanto la cittadinanza ha chiesto e ottenuto attraverso metodi legittimi e democratici”.
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