Lavoro: riparte il confronto ma dividono le parole di Monti a Matrix

di Redazione. Riprende alle 10,30, a Palazzo Chigi, il negoziato tra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro. Sono quattro i punti proposti dall'esecutivo su cui focalizzare il confronto: forme contrattuali, flessibilita' in entrata e in uscita dal mercato del lavoro, ammortizzatori sociali e salari.

Ieri c'e' stato un incontro informale tra Confindustria e sindacati che non si e' concluso con un documento unitario. Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil,ha dato un giudizio positivo della riunione: ''Abbiamo cominciato uno scambio di opinioni. Abbiamo ragionato sui problemi che ci sono, sulle ipotesi condivise.

Non stiamo costruendo una trattativa parallela, il confronto e' con il governo. Siamo interessati a un buon risultato di questa trattativa''.

Giudizio positivo espresso anche da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: ''Abbiamo avuto un lungo confronto utile, non terminato, su tutti i temi, a 360°. Abbiamo parlato di flessibilita' in entrata, in uscita e di ammortizzatori sociali. Abbiamo deciso tutti insieme di non fare un documento, perche' non vogliamo fare la guerra dei documenti''.

Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, segretari di Cisl e Uil, ribadiscono la contrarieta' a modifiche dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, chiamato in causa ieri dal premier Monti: ''Speriamo di convincere Confindustria a non farsi accalappiare da discorsi che servono solo a creare polveroni e non a risolvere i problemi''.

Camusso fa notare che l'idea di una maggiore flessibilita' in uscita dal mercato del lavoro in cambio della garanzia di un'assunzione a tempo indeterminato per chi ha avuto un contratto a tempo determinato con un'impresa per tre anni non fa parte dell'agenda di questioni proposta dal governo.

A far paura, intanto, sono i dati diffusi dall'osservatorio Cgil sulla disoccupazione. Nel 2011 il numero dei disoccupati, degli inattivi e dei lavoratori in cassa integrazione a zero ore e' arrivato a sfiorare i 3 milioni, portando il tasso di disoccupazione all'11,4%. La Cgil parla di ''rischio di una disoccupazione di massa'' e chiede una politica industriale in grado di fronteggiare la situazione di emergenza.

Secondo i dati, risulta che su una forza lavoro complessiva di 25.147.000 persone, aumentano gli inattivi (185.519 da gennaio a dicembre 2011). I disoccupati sono 2.243.000. A questa cifra vanno aggiunti i lavoratori in cassa integrazione a zero ore, pari a 458.417.

Considerando questi dati, il tasso di disoccupazione si attesta all'8,92%, il tasso di disoccupazione con gli inattivi al 9,59%, il tasso di disoccupazione tendenziale al 10,76%. La previsione e' che il tasso di disoccupazione possa stabilizzarsi entro pochi mesi all'11,40%. Da qui la proposta della Cgil di riformare gli ammortizzatori sociali ma non di abolire la cassa integrazione, come proposto dal governo.

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