di Redazione. Riparte questa mattina a Palazzo Chigi la trattativa tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Il Professore, durante un'intervista a SkyTg24, ha confermato che e' intenzione dell'esecutivo arrivare a un accordo con le parti sociali entro marzo pur aggiungendo, come aveva fatto altre volte: ''Non potremmo fermarci se non ci fosse un accordo, ma operiamo perche' l'accordo ci sia. Certo, non un accordo purchessia''. Ribadendo la volonta' di procedere comunque alla riforma del mercato del lavoro, il presidente del Consiglio non usa parole da ultimatum e si dice convinto che ci sara' un esito positivo della trattativa: ''Anche qui ho trovato molto senso di responsabilita' e, pur nella diversita' di prospettive, di interessi e di visione del mondo, una grande volonta' di agire per il bene dell'Italia''.
In merito della riforma, Monti auspica un accordo che per quanto riguarda ad esempio la flessibilita' ''modifichi e non annulli la tutela dei lavoratori e la trasformi da continuita' del singolo posto di lavoro a tutela sempre piu' basata su una rete di sicurezza del singolo lavoratore, accompagnandolo nel trasferimento tra posti di lavoro o localita'''.
La maggiore flessibilita', secondo Monti, favorirebbe l'occupazione giovanile. Sindacati e imprese si dichiarano intanto pronti a riprendere il negoziato. Ieri c'e' stata una riunione durata oltre due ore tra Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confindustria. Si e' discusso di contratti, flessibilita' in entrata e uscita dal mercato del lavoro, di riforma degli ammortizzatori sociali, questioni su cui l'accordo sembrerebbe molto vicino ma non della riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, questione sulla quale non c'e' unita' di intenti.
La segretaria della Cgil, Susanna Camusso, reagisce con preoccupazione alle considerazioni di Monti sull'inevitabilita' della riforma con o senza accordo: ''Bisogna passare a una stagione piu' negoziale del confronto. Abbiamo ragionato sulla necessita' che ci sia un salto di qualita' nel merito della discussione, che si cominci davvero un negoziato per definire quali sono i confini e i contenuti della riforma che il governo ha piu' volte annunciato''.
Sulla ripresa ufficiale della trattativa c'e' tuttavia l'ombra della decisione della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, che ha deciso di indire per il prossimo 9 marzo lo sciopero nazionale della categoria e una manifestazione a Roma. Spiega Maurizio Landini, segretario della Fiom: ''Le politiche del governo denotano una volonta' esplicita di intervenire sull'articolo 18''. La Fiom si schiera di conseguenza a difesa di quella norma ed esclude ogni possibilita' di trattativa su questo punto.
In merito della riforma, Monti auspica un accordo che per quanto riguarda ad esempio la flessibilita' ''modifichi e non annulli la tutela dei lavoratori e la trasformi da continuita' del singolo posto di lavoro a tutela sempre piu' basata su una rete di sicurezza del singolo lavoratore, accompagnandolo nel trasferimento tra posti di lavoro o localita'''.
La maggiore flessibilita', secondo Monti, favorirebbe l'occupazione giovanile. Sindacati e imprese si dichiarano intanto pronti a riprendere il negoziato. Ieri c'e' stata una riunione durata oltre due ore tra Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confindustria. Si e' discusso di contratti, flessibilita' in entrata e uscita dal mercato del lavoro, di riforma degli ammortizzatori sociali, questioni su cui l'accordo sembrerebbe molto vicino ma non della riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, questione sulla quale non c'e' unita' di intenti.
La segretaria della Cgil, Susanna Camusso, reagisce con preoccupazione alle considerazioni di Monti sull'inevitabilita' della riforma con o senza accordo: ''Bisogna passare a una stagione piu' negoziale del confronto. Abbiamo ragionato sulla necessita' che ci sia un salto di qualita' nel merito della discussione, che si cominci davvero un negoziato per definire quali sono i confini e i contenuti della riforma che il governo ha piu' volte annunciato''.
Sulla ripresa ufficiale della trattativa c'e' tuttavia l'ombra della decisione della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, che ha deciso di indire per il prossimo 9 marzo lo sciopero nazionale della categoria e una manifestazione a Roma. Spiega Maurizio Landini, segretario della Fiom: ''Le politiche del governo denotano una volonta' esplicita di intervenire sull'articolo 18''. La Fiom si schiera di conseguenza a difesa di quella norma ed esclude ogni possibilita' di trattativa su questo punto.