ROMA. Dall’inizio della legislatura 106 deputati e 40 senatori hanno cambiato partito o schieramento. C’è chi li chiama voltagabbana, chi transfughi e chi trasformisti. Sono quei parlamentari che passano da un partito all’altro o addirittura da uno schieramento all’altro. Nel numero oggi in edicola del settimanale Il Punto, un’ampia inchiesta, corredata da dati precisi, che dà il quadro della situazione alla Camera e al Senato. In questa XVI legislatura l’emorragia più grande l’ha avuta il Pdl, seguito da Fli e Pd, mentre il Gruppo Misto è risultato il più movimentato con deputati e senatori che vanno e vengono, piccoli gruppi che nascono e muoiono, componenti politiche che cambiano nome in continuazione. Tre gli esempi più eclatanti: Giorgio La Malfa che ha cambiato sette schieramenti, Mario Sardelli e Aurelio Salvatore Misiti che di gruppi ne hanno girato sei. Il Punto ha seguito le peregrinazioni dei nostri parlamentari con un dubbio legittimo su cosa li spinga a cambiare così spesso bandiera. Ideali o convenienza? Ragioni politiche o piuttosto opportunismo politico?
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