di Redazione. E' atteso per oggi in India l'inizio della prova balistica sulle armi dei due maro' italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani. L'esame è considerato decisivo per le indagini in quanto potrebbe scagionare i due fucilieri del reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
+ Il ministro indiano: "No ad accordo extragiudiziale"
I risultati dovrebbero essere resi noti nel fine settimana. Dopo l'incontro con i due militari italiani, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi e' ripartito per il Vietnam e a Kochi e' rimasto il sottosegretario Staffan De Mistura che in un'intervista a La Stampa ha sottolineato come il clima attorno a questo caso sia migliorato. "All'inizio di questa vicenda, che cade pochi giorni prima delle elezioni in Kerala, dove si fronteggiano il partito di Sonia Gandhi e formazioni di ispirazione marxista, per evidenti implicazioni politiche, l'atmosfera era piuttosto tesa", ha spiegato l'ex diplomatico, "la situazione e' radicalmente cambiata, adesso si cerca solo la verita'".
"SIAMO ITALIANI E CI COMPORTIAMO DA TALI" - "Mi hanno detto 'siamo italiani e ci comportiamo da italiani'": sono le parole del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che sintetizza l'incontro con i due maro' italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, incontrati a Kochi, in India, dove sono in stato di fermo.
Il capo della diplomazia italiana ha detto di essere stato "profondamente colpito dalla qualita' di questi nostri uomini in armi" e ha aggiunto di aver telefonato al termine dei colloqui ai famigliari dei due militari per informarli sulle loro condizioni.
Terzi ha inoltre aggiunto di averli trovati "in ottimo spirito, con grande coraggio e con ottimismo che questa situazione sia risolta rapidamente". Incontrando la stampa italiana Terzi ha asserito che i maro' sono "organi dello Stato che operano all'estero e come tali vanno trattati".
Terzi ha sottolineato che il governo rimane "fortemente convinto che la giurisdizione del caso sia italiana e sul fatto che si tratti di un incidente sul quale e' l'Italia che deve rispondere, se c'e' da rispondere"; ma "la presenza di militari su navi mercantili - ha ribadito - e' prevista dall'ordinamento dello Stato e della legge vigente".
NAPOLITANO: PIENA SOLIDARIETA' - Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso tutta la solidarietà ai marò pugliesi fermato nella città di Kochi, in India, con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani inermi sul loro peschereccio.
Il ''cordialissimo saluto, appoggio e sostegno del presidente della Repubblica'' e' stato rappresentato dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ai due militari italiani incontrati a Kochi in India dove sono trattenuti in stato di fermo giudiziario. Lo si apprende in una nota del sito del Quirinale.
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I risultati dovrebbero essere resi noti nel fine settimana. Dopo l'incontro con i due militari italiani, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi e' ripartito per il Vietnam e a Kochi e' rimasto il sottosegretario Staffan De Mistura che in un'intervista a La Stampa ha sottolineato come il clima attorno a questo caso sia migliorato. "All'inizio di questa vicenda, che cade pochi giorni prima delle elezioni in Kerala, dove si fronteggiano il partito di Sonia Gandhi e formazioni di ispirazione marxista, per evidenti implicazioni politiche, l'atmosfera era piuttosto tesa", ha spiegato l'ex diplomatico, "la situazione e' radicalmente cambiata, adesso si cerca solo la verita'".
"SIAMO ITALIANI E CI COMPORTIAMO DA TALI" - "Mi hanno detto 'siamo italiani e ci comportiamo da italiani'": sono le parole del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che sintetizza l'incontro con i due maro' italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, incontrati a Kochi, in India, dove sono in stato di fermo.
Il capo della diplomazia italiana ha detto di essere stato "profondamente colpito dalla qualita' di questi nostri uomini in armi" e ha aggiunto di aver telefonato al termine dei colloqui ai famigliari dei due militari per informarli sulle loro condizioni.
Terzi ha inoltre aggiunto di averli trovati "in ottimo spirito, con grande coraggio e con ottimismo che questa situazione sia risolta rapidamente". Incontrando la stampa italiana Terzi ha asserito che i maro' sono "organi dello Stato che operano all'estero e come tali vanno trattati".
Terzi ha sottolineato che il governo rimane "fortemente convinto che la giurisdizione del caso sia italiana e sul fatto che si tratti di un incidente sul quale e' l'Italia che deve rispondere, se c'e' da rispondere"; ma "la presenza di militari su navi mercantili - ha ribadito - e' prevista dall'ordinamento dello Stato e della legge vigente".
NAPOLITANO: PIENA SOLIDARIETA' - Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso tutta la solidarietà ai marò pugliesi fermato nella città di Kochi, in India, con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani inermi sul loro peschereccio.
Il ''cordialissimo saluto, appoggio e sostegno del presidente della Repubblica'' e' stato rappresentato dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ai due militari italiani incontrati a Kochi in India dove sono trattenuti in stato di fermo giudiziario. Lo si apprende in una nota del sito del Quirinale.
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