KOCHI. Dopo il sottosegretario Staffan, anche il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, andra' a Kochi per incontrare i due maro' italiani in stato di fermo per l'uccisione di due pescatori indiani: lo ha annunciato lo stesso capo della Farnesina, appena sbarcato in India per una missione programmata da tempo e che punta a rafforzare il dialogo politico e la cooperazione bilaterale tra i due Paesi: una missione che pero', vista la "delicata e sfortunata vicenda", ha acquistato negli ultimi giorni anche un altro profilo.
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"Il mio proposito fondamentale e' quello di vedere i nostri due militari a Kochi, due valorosi militari impegnati in una missione alta e nobile" di lotta alla pirateria, ha spiegato Terzi. "Portero' loro il saluto e la rassicurazione del presidente della Repubblica, del premier e di tutti gli altri colleghi di governo, in modo da rassicurare le loro famiglie e far capire ai ragazzi con quanta apprensione il popolo italiano sta seguendo le conclusioni della vicenda".
Il governo italiano vuole riportare rapidamente a casa i due giovani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma Terzi non nasconde che la soluzione potrebbe non essere dietro l'angolo: "Speriamo in una conclusione rapida, ma non ci facciamo illusioni considerate le difficolta'" in campo.
Il ministro partira' per Kochi, il porto sulla costa occidentale dello Stato meridionale indiano del Kerala dove si trovano da giorni i due militari italiani, subito dopo gli incontri istituzionali a New Delhi: in mattinata infatti il capo della diplomazia italiana vedra' prima il ministro per il Commercio e l'Industria, Anand Sharma, accompagnato da una delegazione di imprenditori di aziende italiane: tra le altre, Fincantieri, Finmeccanica, Techint, Todini Costruzioni, Ferrero; e poi il suo omologo indiano, Somanahalli Mallaiah Krishna.
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