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BARI. Scoperta una nuova maxi truffa a Bari ai danni dell'Inps. Sono 467 i falsi braccianti scoperti dalla Guardia di Finanza nel barese durante una verifica fiscale ad una Societa' che ha permesso di recuperare anche ricavi non dichiarati per 4 milioni e 200 mila euro, Iva non versata per oltre 400 mila euro, nonche' di scoprire fatture false per oltre un milione di euro. Complessivamente la truffa ai danni dell'Inps ammonta a oltre ad 1 milione e 200 mila euro.
Gli accertamenti dei finanzieri hanno appurato che l'impresa ispezionata non aveva presentato le dichiarazioni fiscali e che la sua sede era costituita da un capannone, apparentemente abbandonato, situato nella campagne tra Noicattaro e Torre a Mare. La stranezza della situazione trovava anche conferma nel fatto che l'impresa dichiarava formalmente di avere centinaia di lavoratori alle sue dipendenze, per i quali avrebbe dovuto disporre di uffici e di strutture compatibili.
Dalle indagini e' risultato che per 467 braccianti agricoli l'impresa aveva predisposto e presentato, presso gli uffici pubblici del centro per l'impiego e l'Inps documenti attestanti falsi rapporti di lavoro, consentendo ai falsi dipendenti di percepire indebiti contributi previdenziali per oltre 1 milione e 200 mila euro. il danno per l'erario, tuttavia, e' ben piu' elevato se si considerano anche i connessi benefici pensionistici, di cui i falsi braccianti hanno potuto fruire, e le altre indennita' aggiuntive previste in questi casi.
BARI. Scoperta una nuova maxi truffa a Bari ai danni dell'Inps. Sono 467 i falsi braccianti scoperti dalla Guardia di Finanza nel barese durante una verifica fiscale ad una Societa' che ha permesso di recuperare anche ricavi non dichiarati per 4 milioni e 200 mila euro, Iva non versata per oltre 400 mila euro, nonche' di scoprire fatture false per oltre un milione di euro. Complessivamente la truffa ai danni dell'Inps ammonta a oltre ad 1 milione e 200 mila euro.
Gli accertamenti dei finanzieri hanno appurato che l'impresa ispezionata non aveva presentato le dichiarazioni fiscali e che la sua sede era costituita da un capannone, apparentemente abbandonato, situato nella campagne tra Noicattaro e Torre a Mare. La stranezza della situazione trovava anche conferma nel fatto che l'impresa dichiarava formalmente di avere centinaia di lavoratori alle sue dipendenze, per i quali avrebbe dovuto disporre di uffici e di strutture compatibili.
Dalle indagini e' risultato che per 467 braccianti agricoli l'impresa aveva predisposto e presentato, presso gli uffici pubblici del centro per l'impiego e l'Inps documenti attestanti falsi rapporti di lavoro, consentendo ai falsi dipendenti di percepire indebiti contributi previdenziali per oltre 1 milione e 200 mila euro. il danno per l'erario, tuttavia, e' ben piu' elevato se si considerano anche i connessi benefici pensionistici, di cui i falsi braccianti hanno potuto fruire, e le altre indennita' aggiuntive previste in questi casi.
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Economia