TERAMO. Salvatore Parolisi resta in cella. Il gip del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, ha negato la concessione degli arresti domiciliari al caporalmaggiore campano. A deciderlo stamane, respingendo la richiesta degli avvocati difensori del caporalmaggiore accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea, avvenuto il 18 aprile scorso a Ripe di Civitella.
Parolisi, dovrà dunque attendere nel carcere di Teramo l'udienza del 12 marzo, quando si decidera' se accogliere la richiesta di giudizio abbreviato condizionato a una nuova perizia medico-legale sull'ora della morte, cosi' come richiesto dai difensori del militare, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile.
Nei giorni scorsi i suoi legali avevano proposto un trasferimento del proprio assistito dal carcere di Castrgno dove è al momento detenuto, a Frattamaggiore (Napoli) presso la casa dei genitori in attesa dell'udienza prevista per il 12 Marzo. A rigettare l'istanza è stato il gip Marina Tommolini probabilmente anche influenzata da quanto già i giudici della Corte Suprema avevano scritto: "Parolisi è pericoloso, una pericolosità specifica sia processuale che criminale desumibile, oltre che dalla particolare gravità ed efferatezza del delitto contestato, anche dal depistaggio posto in essere successivamente e dal deturpamento del cadavere". Il medesimo giudice dovrà pronunciarsi sul destino del caporalmaggiore nella data stabilita. Oggetto dell'udienza sarà la richiesta di rito immediato presentata dai rappresentanti legali dell'imputato; una richiesta, come già palesato nei giorni scorsi, condizionata. I legali infatti hanno fatto richiesta di una ulteriore perizia al fine di invalidare ora e modalità dell'assassinio così come presentati nell'impianto accusatorio della Procura. Quest'ultima avrebbe infatti parlato di un orario approssimativo collocabile tra le 14.30 e le 15 di quel 18 Aprile; il caporalmaggiore, poi, si sarebbe liberato dei vestiti e delle scarpe e si sarebbe lavato le mani alla fontana del bosco.
Parolisi, dovrà dunque attendere nel carcere di Teramo l'udienza del 12 marzo, quando si decidera' se accogliere la richiesta di giudizio abbreviato condizionato a una nuova perizia medico-legale sull'ora della morte, cosi' come richiesto dai difensori del militare, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile.
Nei giorni scorsi i suoi legali avevano proposto un trasferimento del proprio assistito dal carcere di Castrgno dove è al momento detenuto, a Frattamaggiore (Napoli) presso la casa dei genitori in attesa dell'udienza prevista per il 12 Marzo. A rigettare l'istanza è stato il gip Marina Tommolini probabilmente anche influenzata da quanto già i giudici della Corte Suprema avevano scritto: "Parolisi è pericoloso, una pericolosità specifica sia processuale che criminale desumibile, oltre che dalla particolare gravità ed efferatezza del delitto contestato, anche dal depistaggio posto in essere successivamente e dal deturpamento del cadavere". Il medesimo giudice dovrà pronunciarsi sul destino del caporalmaggiore nella data stabilita. Oggetto dell'udienza sarà la richiesta di rito immediato presentata dai rappresentanti legali dell'imputato; una richiesta, come già palesato nei giorni scorsi, condizionata. I legali infatti hanno fatto richiesta di una ulteriore perizia al fine di invalidare ora e modalità dell'assassinio così come presentati nell'impianto accusatorio della Procura. Quest'ultima avrebbe infatti parlato di un orario approssimativo collocabile tra le 14.30 e le 15 di quel 18 Aprile; il caporalmaggiore, poi, si sarebbe liberato dei vestiti e delle scarpe e si sarebbe lavato le mani alla fontana del bosco.