BARI. “Mi dispiace che i rappresentanti istituzionali siano rimasti completamente inerti e che nessuno abbia risposto al mio appello in cui chiedevo una reazione forte, un segnale della città, proprio a partire dalle istituzioni pubbliche”. A dichiararlo è Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, che qualche giorno fa aveva espresso preoccupazione per l’ennesimo attentato dinamitardo ai danni dei commercianti di Barletta e aveva invocato iniziative per fronteggiare il fenomeno preoccupante.
“L’unica sensibilità l’ha mostrata il Prefetto, che ha dato seguito alla mia richiesta convocando per giovedì il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, ma mi sarei aspettato una reazione ben diversa da parte del tessuto politico e sociale della nostra città e della provincia, non certo il silenzio assoluto – sottolinea Mennea –. La recrudescenza di questi episodi è molto preoccupante e dimostra che sussiste uno scarso controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine che, pur svolgendo un’attività encomiabile, non possono proprio fare di più a causa di perduranti carenze di organico e mezzi. Quotidianamente si registrano una media di tre o quattro furti di auto e in appartamento, al netto di quelli che non vengono denunciati. Se a questo aggiungiamo i quattro ordigni esplosi negli ultimi due mesi, che denotano il pericolo di un risveglio della criminalità legata al racket, cui la città ha già pagato un prezzo molto alto in passato, ci rendiamo conto che si potrebbe profilare di qui a breve una vera e propria emergenza sicurezza – torna a ribadire l’esponente democratico –. Pericolo che diventerebbe certamente ancora più fondato se, come pare dalle voci che mi giungono, non venisse istituita la questura ad Andria. Se così fosse, le istituzioni della provincia e i rappresentanti politici a tutti i livelli e senza distinzioni di colori, dovrebbero far quadrato e far sentire a gran voce il proprio dissenso. La questura di Andria è fondamentale per garantire un maggiore presidio del territorio provinciale che aumenti il livello di sicurezza dei cittadini e funga da deterrente per la malavita”.
“Il rischio che oggi corriamo, infatti, è quello che anche la criminalità non ancora strutturata, si possa radicare e consolidare approfittando di questa situazione e delle difficoltà delle forze dell’ordine. Penso per esempio a Barletta, dove il commissariato di Polizia è sotto organico, essendo composto da circa quaranta agenti a fronte di una città di 95mila abitanti, e dove le vittime di furti in appartamento spesso sono costrette a trasferirsi per qualche giorno dai parenti poiché l’intervento della Polizia Scientifica non può essere tempestivo, proprio a causa del personale ridotto”.
“Il tema della sicurezza deve essere prioritario nell’agenda delle istituzioni di Barletta e della Provincia Bat – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico, assolutamente non disposto a rassegnarsi –. Bisogna reagire con vigore tutti insieme, anche con il contributo delle associazioni che si ispirano ai principi della legalità, per dare un segnale forte di vicinanza agli imprenditori che tengono in piedi le proprie attività con fatica, coraggio e sacrificio. Tutelare i cittadini, già vessati dalla crisi, dal disagio economico e dalla disoccupazione, garantendo loro maggiore sicurezza, deve essere un obiettivo cui tutti dobbiamo contribuire”.
“L’unica sensibilità l’ha mostrata il Prefetto, che ha dato seguito alla mia richiesta convocando per giovedì il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, ma mi sarei aspettato una reazione ben diversa da parte del tessuto politico e sociale della nostra città e della provincia, non certo il silenzio assoluto – sottolinea Mennea –. La recrudescenza di questi episodi è molto preoccupante e dimostra che sussiste uno scarso controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine che, pur svolgendo un’attività encomiabile, non possono proprio fare di più a causa di perduranti carenze di organico e mezzi. Quotidianamente si registrano una media di tre o quattro furti di auto e in appartamento, al netto di quelli che non vengono denunciati. Se a questo aggiungiamo i quattro ordigni esplosi negli ultimi due mesi, che denotano il pericolo di un risveglio della criminalità legata al racket, cui la città ha già pagato un prezzo molto alto in passato, ci rendiamo conto che si potrebbe profilare di qui a breve una vera e propria emergenza sicurezza – torna a ribadire l’esponente democratico –. Pericolo che diventerebbe certamente ancora più fondato se, come pare dalle voci che mi giungono, non venisse istituita la questura ad Andria. Se così fosse, le istituzioni della provincia e i rappresentanti politici a tutti i livelli e senza distinzioni di colori, dovrebbero far quadrato e far sentire a gran voce il proprio dissenso. La questura di Andria è fondamentale per garantire un maggiore presidio del territorio provinciale che aumenti il livello di sicurezza dei cittadini e funga da deterrente per la malavita”.
“Il rischio che oggi corriamo, infatti, è quello che anche la criminalità non ancora strutturata, si possa radicare e consolidare approfittando di questa situazione e delle difficoltà delle forze dell’ordine. Penso per esempio a Barletta, dove il commissariato di Polizia è sotto organico, essendo composto da circa quaranta agenti a fronte di una città di 95mila abitanti, e dove le vittime di furti in appartamento spesso sono costrette a trasferirsi per qualche giorno dai parenti poiché l’intervento della Polizia Scientifica non può essere tempestivo, proprio a causa del personale ridotto”.
“Il tema della sicurezza deve essere prioritario nell’agenda delle istituzioni di Barletta e della Provincia Bat – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico, assolutamente non disposto a rassegnarsi –. Bisogna reagire con vigore tutti insieme, anche con il contributo delle associazioni che si ispirano ai principi della legalità, per dare un segnale forte di vicinanza agli imprenditori che tengono in piedi le proprie attività con fatica, coraggio e sacrificio. Tutelare i cittadini, già vessati dalla crisi, dal disagio economico e dalla disoccupazione, garantendo loro maggiore sicurezza, deve essere un obiettivo cui tutti dobbiamo contribuire”.