"Metodo Di Bella? No alle false speranze"

«Dobbiamo garantire ai malati – sostiene Pintu – cure per le quali c'è una dimostrazione scientifica di efficacia, e non cure potenzialmente tossiche». Sul metodo Di Bella contro il cancro, sottolinea l’esperto, «sono state svolte sperimentazioni che hanno dimostrato in modo chiaro l’ inefficacia della cura in questione: il metodo Di Bella non si è cioè dimostrato 'attivò contro la patologia; inoltre - rileva – si pose anche la questione etica del sottrarre pazienti a cure che si sono invece dimostrate efficaci scientificamente».
Altro aspetto è poi quello economico: «Si sottraggono risorse autorizzando un metodo non efficace, in un momento - afferma Pintu – in cui non possiamo sicuramente permettercelo».
Quindi, «per noi oncologi – conclude Pintu – questo è un capitolo chiuso. Il messaggio che lanciamo è che non bisogna assolutamente riaccendere false speranze nei pazienti».