di Maria Teresa Lattarulo. Omnia vincit amor. L’eterno tema dell’amore, declinato dagli artisti del passato nelle più diverse forme, accezioni, significati, prospettive, si rivolge anche agli innamorati di oggi. Ad essi è infatti dedicata la visita guidata: “Attenti a quei due. Percorsi d’Amore tra mito e storia” che si terrà il 14 febbraio presso il Museo nazionale di Capodimonte a Napoli, alle ore 11 e 16 (l’appuntamento è nell’atrio del primo piano).
Fra i dipinti che saranno oggetto del percorso si segnala “Venere e Amore”, attribuito a Hendrick Van der Broecke, nel quale il tema della dea che abbraccia Amore sfilandogli, di nascosto, le frecce per privarlo del suo potere allude simbolicamente alla vanità dell’amore sensuale.
Non è filosofica, ma naturalistica la concezione della Danae di Tiziano, nel cui placido sembiante è probabilmente ritratta una donna vera: Angela, amante di un cardinale del Cinquecento. Insieme agli “Amori degli dei” del fiammingo Jan Sons questo dipinto fu a lungo censurato per il suo contenuto “sconveniente”, ma in realtà quello che mostra è solo il tenero incarnato della donna avvolto di delicatissimi chiaroscuri.
L’idillio di Rinaldo e Armida, tratto dal XVI canto della Gerusalemme liberata di Tasso, è declinato in due differenti versioni da Annibale e Ludovico Carracci: l’una più classica e monumentale, l’altra più piacevole e narrativa.
L’ “Atalanta e Ippomene” di Guido Reni narra invece di come il furbo Ippomene riuscì a conquistare questa donna indipendente, contraria per principio agli uomini e al matrimonio. La coppia del mito è fermata nel tempo e nello spazio in un “fotogramma” pittorico avvolto da una luce irreale.
Ha il valore di una interessante cronaca del tempo il “Matrimonio della duchessa di Berry” di Lemasle, nel quale sono ritratti, fra gli invitati, il violinista Paganini, il musicista Paisiello e altri artisti dell’epoca, fra cui Lemasle stesso.
Non può mancare infine un delizioso esemplare di manifattura di Capodimonte: la Specchiera in porcellana dipinta e dorata, finemente decorata con miniature di scene galanti.
Il resto del museo sarà visitabile entrando in due con un solo biglietto: un romantico omaggio a tutte le coppie che vogliono vivere d’arte e d’amore.
Segui @pensierocritico
Fra i dipinti che saranno oggetto del percorso si segnala “Venere e Amore”, attribuito a Hendrick Van der Broecke, nel quale il tema della dea che abbraccia Amore sfilandogli, di nascosto, le frecce per privarlo del suo potere allude simbolicamente alla vanità dell’amore sensuale.
Non è filosofica, ma naturalistica la concezione della Danae di Tiziano, nel cui placido sembiante è probabilmente ritratta una donna vera: Angela, amante di un cardinale del Cinquecento. Insieme agli “Amori degli dei” del fiammingo Jan Sons questo dipinto fu a lungo censurato per il suo contenuto “sconveniente”, ma in realtà quello che mostra è solo il tenero incarnato della donna avvolto di delicatissimi chiaroscuri.
L’idillio di Rinaldo e Armida, tratto dal XVI canto della Gerusalemme liberata di Tasso, è declinato in due differenti versioni da Annibale e Ludovico Carracci: l’una più classica e monumentale, l’altra più piacevole e narrativa.
L’ “Atalanta e Ippomene” di Guido Reni narra invece di come il furbo Ippomene riuscì a conquistare questa donna indipendente, contraria per principio agli uomini e al matrimonio. La coppia del mito è fermata nel tempo e nello spazio in un “fotogramma” pittorico avvolto da una luce irreale.
Ha il valore di una interessante cronaca del tempo il “Matrimonio della duchessa di Berry” di Lemasle, nel quale sono ritratti, fra gli invitati, il violinista Paganini, il musicista Paisiello e altri artisti dell’epoca, fra cui Lemasle stesso.
Non può mancare infine un delizioso esemplare di manifattura di Capodimonte: la Specchiera in porcellana dipinta e dorata, finemente decorata con miniature di scene galanti.
Il resto del museo sarà visitabile entrando in due con un solo biglietto: un romantico omaggio a tutte le coppie che vogliono vivere d’arte e d’amore.
Segui @pensierocritico