BARI. Latinamente è un progetto itinerante a cura di Dores Sacquegna, direttrice e curatrice della Galleria Primo Piano LivinGallery di Lecce. In esposizione saranno presenti per la prima volta a Bari, le opere di otto artisti internazionali provenienti prevalentemente dall’America Latina: Scott Alger - Usa, Bartus Bartolomes – Venezuela, Carlo Marcello ContiI – Italia, Jose Coronel – Venezuela, Domingo De Lucia – Venezuela, Astolfo Funes – Venezuela, Paola Puppio Zingg – Venezuela, Ricardo Sanchez – Venezuela.
Gli Otto artisti determinano con la loro poetica tutte le contraddizioni e la ricchezza della loro terra, un rilevante scambio che porta alla luce un SUD del mondo animato da fermenti e contrasti, ma che vuole confrontarsi con il mercato dell’arte internazionale. Gli scambi e le sinergie sono determinanti nel scenario politico-economico che ci accingiamo ad affrontare.
Con la “poetica della lontananza dell’infinito”, come indica la curatrice “con LATINAMENTE si avverte il bisogno di una vicinanza, di una unione che supera le frontiere e diviene momento di incontro e dialogo tra culture. Nel segno della fratellanza, della community. LATINAMENTE, è come dire “alla maniera dei latini”. Così, come si fa tra amici. E in questo secondo collettivo, si percepisce il senso del “costruttivo”, di qualcosa che sta andando a crearsi, fra di loro. Tra chi ospita la mostra, chi la cura, chi sceglie e chi si fa scegliere. Perché l’arte non separa, ma unisce. Soprattutto quando è differente”.
Gli Otto artisti determinano con la loro poetica tutte le contraddizioni e la ricchezza della loro terra, un rilevante scambio che porta alla luce un SUD del mondo animato da fermenti e contrasti, ma che vuole confrontarsi con il mercato dell’arte internazionale. Gli scambi e le sinergie sono determinanti nel scenario politico-economico che ci accingiamo ad affrontare.
Con la “poetica della lontananza dell’infinito”, come indica la curatrice “con LATINAMENTE si avverte il bisogno di una vicinanza, di una unione che supera le frontiere e diviene momento di incontro e dialogo tra culture. Nel segno della fratellanza, della community. LATINAMENTE, è come dire “alla maniera dei latini”. Così, come si fa tra amici. E in questo secondo collettivo, si percepisce il senso del “costruttivo”, di qualcosa che sta andando a crearsi, fra di loro. Tra chi ospita la mostra, chi la cura, chi sceglie e chi si fa scegliere. Perché l’arte non separa, ma unisce. Soprattutto quando è differente”.