LECCE. Verrà inaugurata mercoledì 22 febbraio alle ore 20, nella sede della II Circoscrizione: Santa Rosa-Stadio-Salesiani, in via Adda, la mostra “Il fioraio mobile” di Evertrip, nome d’arte di Paolo Ferrante. La personale è curata dall'Associazione Le Ali di Pandora. Al vernissage prenderanno parte, tra gli altri, il presidente della circoscrizione, Fabio Campobasso, Lucy Ghionna e Ambra Biscuso.
Ancora un appuntamento con l'arte, dunque, promosso da Le Ali di Pandora e ancora un giovane artista che sceglie di condividere il sogno di riqualificazione territoriale e culturale della periferia.
Paolo Ferrante, galatinese di nascita, adotta dal 2006 lo pseudonimo di Evertrip. Inizia il suo percorso artistico come pittore e poeta, oscillando tra mostre e antologie letterarie, esperienze che lo porteranno come soluzione finale a pubblicare la silloge illustrata "Le commedie del Buio" (Kipple Edizioni, 2008). Vive e lavora come grafico e pittore a Milano. Attualmente collabora con gli spazi Ars&Art Gallery, Piscinacomunale, B-art contemporary e i Magazzini Criminali.
Artista poliedrico, dunque, Paolo Ferrante con un pensiero "definito" che teorizza attraverso la scrittura. Evertrip scrive: "Un bazar semovente. Una wunderkammer ambulante. Una galleria privata con accesso gratuito, ricca di gioie, nevrosi, allegrie, paure, stimoli. Questo sono per me gli esseri umani. Essi sono più opere d'arte essi stessi di un quadro del Louvre, o un'installazione al Moma. Carmelo Bene sosteneva che ‘bisogna fare di se stessi opere d'arte’. Ritengo che il meccanismo non sia poi così complicato, né che occorrano particolari metamorfosi di noi stessi. La preziosità delle nostre identità reciproche è di per sé un bene culturale inestimabile. Pirandello invece sosteneva che ogni essere umano vive nella tragedia dell'anonimato senza che nessuno conosca la sua storia personale. Credo sia questo il motivo per cui esistono i reality show, il perché si invidia a livelli morbosi il vip, si desideri fama e successo: ciò nasce dalla frustrazione di vivere come estranei verso il nostro prossimo. Per spezzare questa visione, occorrerebbe ricordarci che ciascuno di noi, pur essendo sconosciuto agli altri, è a prescindere una persona unica e irripetibile, anche migliore di quei semidèi tutti uguali che affollano il piccolo-grande schermo. Ciascuno di noi è già di per sé un'opera d'arte, in grado di regalare già solo con la propria presenza vitale dei bellissimi fiori, ‘Un fioraio mobile in continuo movimento’".
La mostra resterà aperta fino al 29 febbraio.
Ancora un appuntamento con l'arte, dunque, promosso da Le Ali di Pandora e ancora un giovane artista che sceglie di condividere il sogno di riqualificazione territoriale e culturale della periferia.
Paolo Ferrante, galatinese di nascita, adotta dal 2006 lo pseudonimo di Evertrip. Inizia il suo percorso artistico come pittore e poeta, oscillando tra mostre e antologie letterarie, esperienze che lo porteranno come soluzione finale a pubblicare la silloge illustrata "Le commedie del Buio" (Kipple Edizioni, 2008). Vive e lavora come grafico e pittore a Milano. Attualmente collabora con gli spazi Ars&Art Gallery, Piscinacomunale, B-art contemporary e i Magazzini Criminali.
Artista poliedrico, dunque, Paolo Ferrante con un pensiero "definito" che teorizza attraverso la scrittura. Evertrip scrive: "Un bazar semovente. Una wunderkammer ambulante. Una galleria privata con accesso gratuito, ricca di gioie, nevrosi, allegrie, paure, stimoli. Questo sono per me gli esseri umani. Essi sono più opere d'arte essi stessi di un quadro del Louvre, o un'installazione al Moma. Carmelo Bene sosteneva che ‘bisogna fare di se stessi opere d'arte’. Ritengo che il meccanismo non sia poi così complicato, né che occorrano particolari metamorfosi di noi stessi. La preziosità delle nostre identità reciproche è di per sé un bene culturale inestimabile. Pirandello invece sosteneva che ogni essere umano vive nella tragedia dell'anonimato senza che nessuno conosca la sua storia personale. Credo sia questo il motivo per cui esistono i reality show, il perché si invidia a livelli morbosi il vip, si desideri fama e successo: ciò nasce dalla frustrazione di vivere come estranei verso il nostro prossimo. Per spezzare questa visione, occorrerebbe ricordarci che ciascuno di noi, pur essendo sconosciuto agli altri, è a prescindere una persona unica e irripetibile, anche migliore di quei semidèi tutti uguali che affollano il piccolo-grande schermo. Ciascuno di noi è già di per sé un'opera d'arte, in grado di regalare già solo con la propria presenza vitale dei bellissimi fiori, ‘Un fioraio mobile in continuo movimento’".
La mostra resterà aperta fino al 29 febbraio.