ROMA. Dopo i No Tav arrivano i No Tap: cittadini salentini sul piede di guerra contro il progetto della multinazionale Trans Adriatic Pipeline (Tap, appunto) per un mega gasdotto trans-adriatico che dovrebbe passare da San Foca e che connetterà l'Italia e la Grecia passando per l'Albania, consentendo l'afflusso di gas naturale proveniente da Medio Oriente, Caucaso e dall'area del Mar Caspio.
Altrettanto agguerriti dei No Tav, uniti nella lotta a difesa del paesaggio e di un'economia a vocazione agricola e turistica, i No Tap (il cui comitato si è costituito proprio in questi giorni e su Facebook conta già oltre 1.800 membri), rispetto ai 'colleghi' della Val di Susa contano di meno sull'appoggio dei sindaci (qualche primo cittadino ha già suggerito che basterebbe spostare di qualche metro gli ulivi secolari), ma la prospettiva è quella di un "no" senza compromessi al progetto e di difesa a oltranza del territorio.
"Non siamo contrari alla realizzazione di un gasdotto e riconosciamo le necessità energetiche del Paese, ma siamo contrari alla realizzazione del gasdotto in una zona così sensibile e suggeriamo di spostare il progetto in aree già industrializzate e compromesse, come Cerano dove si trova la centrale Enel che brucia carbone e torba. Centrale che dovrebbe essere convertita a gas, meno inquinante, e in questo il gasdotto aiuterebbe. Ma, certo, il gas costerebbe più caro...", spiega all'Adnkronos il No Tap Alfredo Fasiello.
Intanto a San Foca c'è chi disdice le prenotazioni per le vacanze e chi lascia le attività commerciali, con il conseguente danno economico. Esagerazioni? Mica tanto, visto che, causa sondaggi geoispettivi avviati dalla Tap il 24 gennaio scorso, sono state interdette sia la pesca che la balneazione fino al 30 aprile, come racconta Fasiello. Intanto, la società ha invitato la comunità locale a discutere la prima bozza della Valutazione d?Impatto Ambientale e Sociale in un incontro pubblico con i residenti locali a Melendugno, giovedì 16 febbraio, durante il quale presenterà anche la proposta di riduzione del percorso del gasdotto in Italia.
Secondo il nuovo tracciato, vi sarà una sezione di 5 km sulla terraferma, una grossa riduzione rispetto ai 22 km iniziali. Secondo Fasiello, però, il tratto non è stato affatto accorciato: si è solo deciso, vista l'opposizione del territorio, di entrare a Meledugno, realizzare i primi 5 km di gasdotto e poi allacciarsi al condotto alla Snam Rete Gas evitando così di dover contrattare con tutti e sei i comuni coinvolti. "Ma di fatto - spiega - il gasdotto resta della stessa lunghezza, attraversando falesie, macchia mediterranea, zone umide importantissime, praterie di posedonia, rocce in arenaria e argilla facilmente deteriorabili, uliveti secolari e zone archeologiche di epoca messapico-romana".
Altrettanto agguerriti dei No Tav, uniti nella lotta a difesa del paesaggio e di un'economia a vocazione agricola e turistica, i No Tap (il cui comitato si è costituito proprio in questi giorni e su Facebook conta già oltre 1.800 membri), rispetto ai 'colleghi' della Val di Susa contano di meno sull'appoggio dei sindaci (qualche primo cittadino ha già suggerito che basterebbe spostare di qualche metro gli ulivi secolari), ma la prospettiva è quella di un "no" senza compromessi al progetto e di difesa a oltranza del territorio.
"Non siamo contrari alla realizzazione di un gasdotto e riconosciamo le necessità energetiche del Paese, ma siamo contrari alla realizzazione del gasdotto in una zona così sensibile e suggeriamo di spostare il progetto in aree già industrializzate e compromesse, come Cerano dove si trova la centrale Enel che brucia carbone e torba. Centrale che dovrebbe essere convertita a gas, meno inquinante, e in questo il gasdotto aiuterebbe. Ma, certo, il gas costerebbe più caro...", spiega all'Adnkronos il No Tap Alfredo Fasiello.
Intanto a San Foca c'è chi disdice le prenotazioni per le vacanze e chi lascia le attività commerciali, con il conseguente danno economico. Esagerazioni? Mica tanto, visto che, causa sondaggi geoispettivi avviati dalla Tap il 24 gennaio scorso, sono state interdette sia la pesca che la balneazione fino al 30 aprile, come racconta Fasiello. Intanto, la società ha invitato la comunità locale a discutere la prima bozza della Valutazione d?Impatto Ambientale e Sociale in un incontro pubblico con i residenti locali a Melendugno, giovedì 16 febbraio, durante il quale presenterà anche la proposta di riduzione del percorso del gasdotto in Italia.
Secondo il nuovo tracciato, vi sarà una sezione di 5 km sulla terraferma, una grossa riduzione rispetto ai 22 km iniziali. Secondo Fasiello, però, il tratto non è stato affatto accorciato: si è solo deciso, vista l'opposizione del territorio, di entrare a Meledugno, realizzare i primi 5 km di gasdotto e poi allacciarsi al condotto alla Snam Rete Gas evitando così di dover contrattare con tutti e sei i comuni coinvolti. "Ma di fatto - spiega - il gasdotto resta della stessa lunghezza, attraversando falesie, macchia mediterranea, zone umide importantissime, praterie di posedonia, rocce in arenaria e argilla facilmente deteriorabili, uliveti secolari e zone archeologiche di epoca messapico-romana".