Roma. Davanti alle critiche di Idv e Carroccio dopo l'approvazione alla Camera del dl Svuotacarceri, il ministro della Giustizia Paola Severino replica difendendo in maniera convinta il provvedimento. ''Nessuna resa dello Stato ai delinquenti e nessuno scaricabarile. Lo dice il contenuto del decreto stesso, non ci sarà nessun delinquente che uscirà dal carcere né si scaricherà il barile su altri''. Il ministro fa poi appello al ''senso di responsabilità della stampa''. ''Definire 'svuota carceri' il decreto del governo ha destato allarme sociale, perché i cittadini che non ne conoscono il contenuto hanno immaginato che a seguito della sua applicazione le carceri italiane si sarebbero svuotate''. Per la Severino ''più correttamente si dovrebbe chiamare 'salva carceri', perché salva le carceri italiane dal degrado''.
IL DECRETO - Il decreto prevede, tra i punti qualificanti, il ricorso prima ai domiciliari, in seconda istanza alle camere di sicurezza e solo in maniera residuale in carcere, per gli arrestati in flagranza per reati di competenza del giudice monocratico (con l'esclusione di furto in appartamento, scippo, rapina ed estrorsione semplici) ed entro le 48 ore dal fermo, in attesa dell'udienza di convalida; il prolungamento da 12 a 18 mesi del fine pena che si può scontare ai domiciliari, e la chiusura, entro il 31 marzo del 2013, degli Ospedali psichiatrici giudiziari.