ROMA. Il Cavaliere sostiene di non sentirsi tradito da Giorgio Napolitano. "Si sente tradito dal presidente Napolitano per aver appoggiato la candidatura di Monti a scapito del suo Governo?", gli viene chiesto nel corso di un'intervista da una giornalista dell'agenzia spagnola Efe.
"Niente affatto", e' la risposta, "Come ho detto piu' volte, sono stato io a scegliere di dimettermi e a fare un passo indietro pur avendo ancora la maggioranza nei due rami del Parlamento e senza che il mio governo fosse mai stato sfiduciato. L'ho fatto per senso di responsabilita' verso i miei concittadini e per senso dello Stato, per togliere qualsiasi pretesto a chi speculava sull'Italia politicamente ed economicamente". "Quanto al professor Monti, fui io a indicarlo nel 1994 come Commissario Europeo e a confermargli la fiducia per il secondo mandato", aggiunge, "Conosco bene la sua serieta' e competenza, e gli sono al fianco con lealta'. In questo momento dobbiamo tutti lavorare nell'esclusivo interesse dell'Italia. Anzi, lo incoraggio a portare a termine il lavoro iniziato e ad affrontare senza esitazioni tutte le misure necessarie per liberarci dalle incrostazioni strutturali e burocratiche che ostacolano la crescita". Da Monti, aggiunge Berlusconi, "mi aspetto pure che faccia sentire la voce dell'Italia in Europa con ancor maggiore forza e determinazione. Vede, ero nel giusto quando dicevo che le misure d'austerita' non sarebbero bastate e bisognava cambiare le regole di questa Europa che e' un'unione monetaria ma non politica, con una banca centrale priva degli strumenti di qualsiasi altra banca centrale come il battere moneta o essere prestatore di ultima istanza. Sono stato il primo a dire che bisognava investire per far ripartire le economie, e che gli investimenti infrastrutturali dovrebbero essere favoriti dall'emissione di bond europei".
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"Niente affatto", e' la risposta, "Come ho detto piu' volte, sono stato io a scegliere di dimettermi e a fare un passo indietro pur avendo ancora la maggioranza nei due rami del Parlamento e senza che il mio governo fosse mai stato sfiduciato. L'ho fatto per senso di responsabilita' verso i miei concittadini e per senso dello Stato, per togliere qualsiasi pretesto a chi speculava sull'Italia politicamente ed economicamente". "Quanto al professor Monti, fui io a indicarlo nel 1994 come Commissario Europeo e a confermargli la fiducia per il secondo mandato", aggiunge, "Conosco bene la sua serieta' e competenza, e gli sono al fianco con lealta'. In questo momento dobbiamo tutti lavorare nell'esclusivo interesse dell'Italia. Anzi, lo incoraggio a portare a termine il lavoro iniziato e ad affrontare senza esitazioni tutte le misure necessarie per liberarci dalle incrostazioni strutturali e burocratiche che ostacolano la crescita". Da Monti, aggiunge Berlusconi, "mi aspetto pure che faccia sentire la voce dell'Italia in Europa con ancor maggiore forza e determinazione. Vede, ero nel giusto quando dicevo che le misure d'austerita' non sarebbero bastate e bisognava cambiare le regole di questa Europa che e' un'unione monetaria ma non politica, con una banca centrale priva degli strumenti di qualsiasi altra banca centrale come il battere moneta o essere prestatore di ultima istanza. Sono stato il primo a dire che bisognava investire per far ripartire le economie, e che gli investimenti infrastrutturali dovrebbero essere favoriti dall'emissione di bond europei".
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