BARI. «Ãˆ tempo che il presidente Vendola e il neoassessore alla Salute, Ettore Attolini, assumano su di sé tutta la responsabilità politica dei guasti che negli ultimi anni hanno portato migliaia di persone a perdere il lavoro, nella sanità pubblica e privata, molte volte proprio alla vigilia della promessa conquista del posto fisso». Lo afferma il coordinatore regionale della Puglia prima di tutto, Salvatore Greco, secondo il quale «Ã¨ urgente che il Consiglio chiami il governo regionale a rispondere in aula, durante una seduta monotematica, sullo stato delle vertenze sul fronte delle ex stabilizzazioni, delle internalizzazioni, della sanità privata convenzionata e della specifica, delicata questione relativa al personale della Asl di Foggia».
«Un ordine del giorno del Consiglio – ricorda Greco – ha già impegnato la giunta regionale a regolarizzare in via transattiva la posizione dei cosiddetti destabilizzati: a distanza di due mesi da quella riunione d'aula del 28 dicembre, non soltanto la delibera di indirizzo annunciata dall'ex assessore Fiore non ha visto la luce con il nuovo responsabile politico del settore, ma sembrano allo studio pericolose inversioni a U». «Ci sono Asl come la Bat e la salentina – spiega il consigliere regionale – che hanno già concluso decine di contenziosi riammettendo in servizio il personale licenziato ingiustamente: qualsiasi decisione difforme oggi, sconfesserebbe l'operato lodevole dei manager di queste Aziende sanitarie e esporrebbe peraltro la Regione a ulteriori contenziosi non essendo immaginabile, né essendo ragionevole che a seconda della provincia nella quale si capita si venga o meno stabilizzati».
«Se tutto questo non bastasse – prosegue l'esponente del centrodestra – si aggiungono i licenziamenti legati a un opacissimo processo di internalizzazione, che ha lasciato per strada diverse centinaia di lavoratori; c'è la crisi annunciata da molte strutture private convenzionate, che a seguito dei tagli operati dalla Regione saranno costretti a mandare a casa altre migliaia di operatori, medici e paramedici; c'è infine la delicatissima questione legata al personale de-stabilizzato di Foggia, dove se nulla sarà fatto si assisterà all'ingiusta penalizzazione di medici e dirigenti con i requisiti per la assunzione a tempo indeterminato rimasti al palo per la lentezza burocratica del management».
«Per tutto questo – conclude Greco – servirà a molto poco ripetere la liturgia dell'ordine del giorno, il quale avrà l'unico effetto di impegnare per qualche minuto il Consiglio regionale e una maggioranza finora afona sul tema, e niente di più: occorre che sia il governo regionale a rispondere alla richiesta di chiarimento e di soluzione che da troppo tempo ormai avanziamo senza alcun riscontro».
«Un ordine del giorno del Consiglio – ricorda Greco – ha già impegnato la giunta regionale a regolarizzare in via transattiva la posizione dei cosiddetti destabilizzati: a distanza di due mesi da quella riunione d'aula del 28 dicembre, non soltanto la delibera di indirizzo annunciata dall'ex assessore Fiore non ha visto la luce con il nuovo responsabile politico del settore, ma sembrano allo studio pericolose inversioni a U». «Ci sono Asl come la Bat e la salentina – spiega il consigliere regionale – che hanno già concluso decine di contenziosi riammettendo in servizio il personale licenziato ingiustamente: qualsiasi decisione difforme oggi, sconfesserebbe l'operato lodevole dei manager di queste Aziende sanitarie e esporrebbe peraltro la Regione a ulteriori contenziosi non essendo immaginabile, né essendo ragionevole che a seconda della provincia nella quale si capita si venga o meno stabilizzati».
«Se tutto questo non bastasse – prosegue l'esponente del centrodestra – si aggiungono i licenziamenti legati a un opacissimo processo di internalizzazione, che ha lasciato per strada diverse centinaia di lavoratori; c'è la crisi annunciata da molte strutture private convenzionate, che a seguito dei tagli operati dalla Regione saranno costretti a mandare a casa altre migliaia di operatori, medici e paramedici; c'è infine la delicatissima questione legata al personale de-stabilizzato di Foggia, dove se nulla sarà fatto si assisterà all'ingiusta penalizzazione di medici e dirigenti con i requisiti per la assunzione a tempo indeterminato rimasti al palo per la lentezza burocratica del management».
«Per tutto questo – conclude Greco – servirà a molto poco ripetere la liturgia dell'ordine del giorno, il quale avrà l'unico effetto di impegnare per qualche minuto il Consiglio regionale e una maggioranza finora afona sul tema, e niente di più: occorre che sia il governo regionale a rispondere alla richiesta di chiarimento e di soluzione che da troppo tempo ormai avanziamo senza alcun riscontro».
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