"Parti cesarei, analizzare senza criminalizzare"

BARI. "L'iniziativa del ministro Balduzzi in merito all'elevato numero di parti cesarei in Puglia, brillante e quanto mai opportuna, non va vista come l'olio di ricino da somministrare ai ginecologi ospedalieri ma come una grande opportunità per valutare le condizioni strutturali, organizzative, igieniche e funzionali in cui opera il personale sanitario nelle nostre strutture".
Così in una nota il consigliere regionale Pdl, Ignazio Zullo.

"Come si può non comprendere - prosegue Zullo - il difensivismo medico quando l'attività ostetrico-ginecologica si svolge in sale parto ubicate in piani diversi rispetto all'ubicazione delle sale operatorie da raggiungere con ascensori " scassati " da contendere ai visitatori dei pazienti, oppure quando il personale è costretto ad operare sprovvisto di mezzi indispensabili al monitoraggio delle funzioni vitali dell'organismo quali ad esempio i pulsossimetri per lo scalpo fetale, il Ctg elettronico con accorpato elettrodo per Ecg fetale utile a valutare il tratto St e l'acidosi in travaglio di parto?
Criminalizziamo certamente i comportamenti opportunistici ma con molta attenzione e discernimento e sopratutto dopo approfondite analisi delle condizioni in cui opera il personale nelle strutture sanitarie in Puglia che sono molto diverse rispetto a quelle che si riscontrano in altre regioni italiane.
Il fine ultimo dell'azione mossa dal ministro Balduzzi deve essere quello di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e di sicurezza degli assistiti adeguando i requisiti strutturali, organizzativi, igienici e funzionali dei nostri ospedali ai requisiti previsti dalle norme vigenti in materia di accreditamento delle strutture sanitarie.
Se si riuscirà in questo, vedrete come caleranno i parti cesarei perché la professionalità e lo spirito di abnegazione del nostro personale è fuori discussione", conclude il consigliere regionale.

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