Perizia Ilva: AltaMarea, Stefàno difenda la sua città
di Dario Durante. Il movimento ambientalista tarantino “AltaMarea” è cauto sulla valutazione in merito alla perizia sulle emissioni dell'Ilva depositata alla cancelleria del Gip di Taranto Patrizia Todisco nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento in cui sono imputati i vertici dello stabilimento siderurgico.
«È solo il primo atto, un momento di un'intera vicenda processuale a cui seguiranno altri passaggi» fanno sapere dal movimento che comunque «resta fiducioso nel lavoro della Magistratura e confida in un altro pezzo di verità che sarà rappresentato dal completamento della perizia con gli approfondimenti epidemiologici».
«Temiamo però i tecnicismi giuridici e processuali che nel recente passato hanno visto concludere vicende processuali a carico degli odierni indagati con strumenti di diritto come la prescrizione che non renderebbero certo giustizia sostanziale alla nostra città».
Proprio per questo motivo, AltaMarea attende «sin da subito una netta presa di posizione, da parte delle istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione che dovranno far proprie le verità scientifiche, se non ancora processuali, che da troppo tempo tutto il mondo ambientalista cerca di far comprendere ad una classe politica sin troppo distratta».
Da qui un appello direttamente al sindaco Stèfano affinchè «decida di iniziare a fare il suo mestiere, difendere la sua Città oppure scegliere di continuare a voltare lo sguardo facendo finta di non sapere».
Il consigliere regionale Patrizio Mazza (IdV), invece, si augura, sin da subito, con tutte le disponibilità finanziarie possibili, «un percorso di operosità economica alternativa alla grande industria inquinante, che è invece da chiudere e riconvertire per salvare Taranto sia sul piano sanitario ed ambientale che sul piano economico lavorativo».
Dario Durante
«È solo il primo atto, un momento di un'intera vicenda processuale a cui seguiranno altri passaggi» fanno sapere dal movimento che comunque «resta fiducioso nel lavoro della Magistratura e confida in un altro pezzo di verità che sarà rappresentato dal completamento della perizia con gli approfondimenti epidemiologici».
«Temiamo però i tecnicismi giuridici e processuali che nel recente passato hanno visto concludere vicende processuali a carico degli odierni indagati con strumenti di diritto come la prescrizione che non renderebbero certo giustizia sostanziale alla nostra città».
Proprio per questo motivo, AltaMarea attende «sin da subito una netta presa di posizione, da parte delle istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione che dovranno far proprie le verità scientifiche, se non ancora processuali, che da troppo tempo tutto il mondo ambientalista cerca di far comprendere ad una classe politica sin troppo distratta».
Da qui un appello direttamente al sindaco Stèfano affinchè «decida di iniziare a fare il suo mestiere, difendere la sua Città oppure scegliere di continuare a voltare lo sguardo facendo finta di non sapere».
Il consigliere regionale Patrizio Mazza (IdV), invece, si augura, sin da subito, con tutte le disponibilità finanziarie possibili, «un percorso di operosità economica alternativa alla grande industria inquinante, che è invece da chiudere e riconvertire per salvare Taranto sia sul piano sanitario ed ambientale che sul piano economico lavorativo».
Dario Durante